Nel diario di Giulio Andreotti, in data 5 maggio 1978, viene appuntato: “Un deputato israeliano offre, a mezzo stampa, una forte cifra per il riscatto di Moro. Me lo telefona mons. Macchi, chiedendo approfondimenti. Faccio telefonare a Tel Aviv: soggetto inattendibile, emirato francese di cui Parigi ha chiesto l’estradizione. Comunque se fosse questione di denaro, sia noi che il Vaticano saremmo all’altezza…Mi telefona Noretta. E’ disperata. Dice che se fosse capitato ad altro, Aldo lo avrebbe già restituito ai suoi. Non vogliamo renderci conto che con Aldo crolla tutto. Vorrebbe almeno una grazia (ha telefonato a Leone – che si è rimesso al governo – e a Bonifacio). Bonifacio viene da me. Lo invito a riguardare tutti i 250 nomi delle schede dei terroristi arrestati per vedere se c’è un caso umanitario da decidere autonomamente. Su richiesta socialista Evangelisti vede i rappresentanti di Amnesty International. Il governo accetterebbe di far visitare le carceri? Faccio rispondere di si. Tullio Ancora viene a stimolarmi, a nome di Noretta, per l’intervento della Croce Rossa Internazionale. Lo informo della nostra piena disponibilità e, purtroppo, della decisione negativa di Ginevra”. In questa data, a quattro giorni dal ritrovamento del corpo senza vita dell’onorevole Aldo Moro, troviamo conferma della piena disponibilità del governo al pagamento del riscatto o alla soluzione umanitaria. In data 8 maggio il Presidente del Consiglio dei Ministri scrive sul suo diario “Le ricerche di Bonifacio hanno permesso di individuare un terrorista che potrebbe essere graziato: lo si fa intanto trasferire da Trani a Napoli (lo ha chiesto lui per ragioni di salute) in modo da vedere se il segnale è recepito dai rapitori di Moro. Ed arriviamo alla data del 9 maggio: “Direzione del partito. Fanfani ha appena spiegato che “ce l’ha con tutti e con nessuno in particolare”, quando Cossiga mi chiama al telefono. Sono le 14. “Abbiamo trovato Moro”. Per un attimo spero che sia vivo, ma mi dice subito che è cadavere ed è stato rinvenuto in una Renault ad un passo da noi, in via Caetani, a ridosso di Botteghe Oscure.
Sulle tracce di Aldo Moro. Giulio Andreotti diari 1976-1979. Terza parte
Giulio Andreotti diari 1976-1979. Gli anni della solidarietà.