venerdì, Aprile 19, 2024

Sulle tracce di Aldo Moro. Franco Piperno, Lanfranco Pace e Giuliana Conforto.

 

Nella vicenda Moro ci sono due personaggi che diverse volte entrano in scena, ed in circostanze diverse, per esercitare certamente non un ruolo marginale. I personaggi sono Franco Piperno e Lanfranco Pace. Nella lettera degli avvocati di Piperno e Pace, depositata in data 29 aprile 1980 presso la cancelleria del tribunale di Roma, ed indirizzata al Consigliere Istruttore dottor Achille Gallucci, si trova scritto: “I sottoscritti difensori di Francesco Piperno espongono e chiedono a V.S. quanto segue. Il prof. Piperno è accusato di concorso nell’ uccisione dell’on. Aldo Moro e per tale imputazione è stato estradato dalla Francia all’Italia. Dalla esperita istruttoria non è emersa – per quanto è dato alla difesa di conoscere – alcuna prova atta a confermare le iniziali indicazioni di concorso; ne è invece, anche recentemente, risultata la assoluta estraneità dell’ imputato ai fatti. Ciò posto, i sottoscritti chiedono che V.S. voglia – in doverosa applicazione dell’art. 2ó9 c.p.p. – disporre l’immediata scarcerazione del loro raccomandato. Con rispettosa osservanza”. Nell’ordinanza di scarcerazione del 30 giugno 1980, un documento di numero 32 pagine a firma del dottor Gallucci, nel paragrafo relativo a Giuliana Conforto troviamo scritto: “Il 29 maggio 1979 la DIGOS della Questura di Roma in viale Giulio Cesare 47, in un appartamento condotto dalla Conforto, ha proceduto all’arresto di Morucci Valerio e Faranda Adriana, entrambi già da termo latitanti, imputati di delitti rivendicati dalle “brigate rosse”, fra i quali il sequestro e l’omicidio dell’on. Aldo Moro. Fra le molte armi sequestrate nell’appartamento, sono state rinvenute la pistola “Skorpion”, impiegata con ogni verosimiglianza per l’uccisione dello statista, e un’automatica”


Piperno, Pace e Conforto

Luger” 7.65 matr. 04471, compendio di rapina rivendicata dalla formazione “Unità comuniste combattenti”. Da confessioni rese in distinto procedimento ed acquisite al presente ai sensi dell’art.165 bis. c.p.p., è risultato che la suddetta formazione, con denaro proveniente da imprese delittuose, aveva finanziato la rivista “Metropoli” di cui il Piperno e il Pace erano redattori. La Conforto, interrogata sullo ragioni che 1’avevano indotta a favorire il Morucci e la Faranda, ha chiamato in causa prima il Piperno e poi il Pace, indicando in esse le persone a richiesta delle quali si era indotta ad alloggiare i due latitanti. La grave risultanza accusatoria è stata negata dal Piperno ma è stata sostanzialmente ammessa dal Pace, il quale si è risolto altresì a confessare di aver aiutato i predetti Morucci e Faranda trovando loro ricetto, non solo presso la Conforto, ma anche presso tale Candido Aurelio, nonché presso altre persone che non ha peraltro voluto indicare”.

 

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisement -spot_img

Latest Articles