Sconvolgente quello che è avvenuto ieri a Venezia.
Un profugo si è lanciato nel Canal Grande, a quanto pare voleva togliersi la vita. Le persone che hanno notato il fatto, alcune dalla riva e altre da un battello, assistono alla scena come se stessero guardando un film, immobili.
Qualcuno si è limitato a lanciare un salvagente. Ma quello che risulta agghiacciante è come la morte annunciata di questo ragazzo si sia trasformata in pochi minuti, in uno spettacolo vergognoso alimentato da odio e violenza verbale, con un pubblico che sperava ansiosamente di assistere ad una morte in diretta.
Numerosi gli insulti razzisti e risate: “negro”, “tanto questo vuole morire, oh”, “questo è scemo” e ancora chi gli grida “pezzo di m…”.
Come si è chiuso questo riprovevole “spettacolo”?
Il profugo è morto poco dopo affogato, tra insulti e risate, sotto agli occhi di tutti, alcuni hanno avuto anche il coraggio di farsi qualche risata prima di lasciare il posto.
Si tratta di Pateh Sabally, 22 anni. Il giovane, partito dalla Sicilia, aveva ottenuto un permesso di soggiorno dopo essere scappato dal Gambia, era arrivato domenica scorsa a Venezia e sceso dal treno, ha lasciato lo zainetto e si è gettato nel canale.