L’esercito del Sudan sospende i colloqui per il cessate il fuoco. Ora, si teme un’ulteriore escalation e che gli aiuti umanitari possano non arrivare nelle aree colpite dal conflitto. La guerra ha costretto quasi 1,4 milioni di persone a fuggire dalle proprie abitazioni. Aree della capitale sono state colpite da diffusi saccheggi e frequenti tagli alle forniture elettriche e idriche. La maggior parte degli ospedali è fuori servizio.
L’esercito del Sudan sospende i colloqui per il cessate il fuoco
Secondo quanto riferito da una fonte diplomatica sudanese, l’esercito sudanese ha sospeso i colloqui per un cessate il fuoco e per consentire l’accesso umanitario, sollevando timori di nuovi spargimenti di sangue. I colloqui con le forze paramilitari di supporto rapido (RSF) sono iniziati all’inizio di maggio e hanno prodotto una dichiarazione di impegni per la protezione dei civili e due accordi di cessate il fuoco a breve termine che però sono stati ripetutamente violati. L’esercito e l’RSF avevano concordato di estendere di cinque giorni un accordo di cessate il fuoco di una settimana, poco prima che scadesse lunedì. La tregua è stata mediata ed è monitorata a distanza da Arabia Saudita e USA, che affermano che sia stata violata da entrambe le parti ma ha comunque consentito la consegna di aiuti a circa 2 milioni di persone.
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