venerdì, Aprile 19, 2024

Sud-est della Sicilia: coste destinate a sparire

Uno studio sull’erosione delle coste del sud-est della Sicilia e portato avanti nel contesto del progetto Pianeta Dinamico, ha avuto come finanziatore il Ministero della Ricerca e dell’Università verso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’INGV ha svolto la ricerca in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Bari, di Catania e dell’Università olandese Radbound di Nimega. La zona più colpita dall’erosione del mare interesserà le province di Catania e Siracusa, secondo la previsione dello studio.

Coste del Sud-est della Sicilia: cosa prevede lo studio?

Le misurazioni della crescita del mare rispetto alle coste è sempre cresciuta dal 1880. Inizialmente l’aumento era sui 14 centimetri, oggi siamo arrivati ai 30 in solo 100 anni. Uno dei ricercatori Carmelo Monaco, ordinario di Geologia strutturale a Catania, sostiene che: “I risultati per la piana di Catania indicano che nell’area compresa tra i fiumi Simeto e San Leonardo, la perdita di territorio al 2100 sarebbe considerevole. Il mare invaderebbe la zona depressa per diverse centinaia di metri. Nel porto di Augusta alcune aree industriali potrebbero essere coinvolte. Il porto di Siracusa l’area che più soffrirebbe di un potenziale innalzamento del livello del mare nel 2100”.

Siracusa, perla del sud-est della Sicilia, potrebbe perdere le magnifiche coste?

Questo è quanto viene prospettato anche per la bellissima riserva naturale di Vendicari, che potrebbe perdere le zone umide lasciando solo piccole isole sparse. Stessa sorte potrebbe toccare all’area della foce del fiume Ciane, se venisse invasa dal mare. Difatti già negli ultimi anni le saline del fiume, facenti parte della Riserva Naturale Orientata, hanno subito una perdita di circa 70 metri. Con le previsioni dello studio, queste sparirebbero completamente, sommerse dal mare.


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I calcoli fatti per lo studio sulle coste della Sicilia orientale

Come si è arrivato a fare questi calcoli? Uno dei ricercatori dell’INGV, nonché primo autore, Marco Anzidei ,ha spiegato :” Abbiamo calcolato le proiezioni dell’aumento del livello marino per differenti scenari climatici e sulla base di vari parametri” proseguendo poi “Tra cui l’espansione termica del mare, la fusione dei ghiacci continentali, la concentrazione dei gas serra in atmosfera e i movimenti verticali del suolo. Insieme ai ricercatori dell’INGV Cristiano Tolomei, Christian Bignami ed Enrico Serpelloni, abbiamo valutato le deformazioni del suolo con dati spaziali delle aree che saranno potenzialmente allagate nel 2050 e nel 2100, valutando gli scenari in sei zone costiere”.

Cate Madapple
Cate Madapple
"Scientia potentia est: sapere è potere" è questo il mantra del giornalista che ad ogni nuovo giorno sa di sapere un po' di più.

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