venerdì, Marzo 29, 2024

Subaru Legacy, una vecchietta che si fa valere

Si dice che il vino buono sia quello invecchiato. E’ un discorso che potrebbe valere per la Subaru Legacy, che arriva nel 2021 con una meccanica pressoché immutata. Praticamente sconosciuta in Italia, questa berlina gode di una certa reputazione negli USA, a tal punto da essere prodotta in loco (è assemblata a Lafayette, nell’Indiana). Ma rispetto alle concorrenti su quel mercato, dalla Honda Accord alla Toyota Camry, la Legacy soffre di una certa anzianità, sia nello stile (la vettura ha subito un restyling nel 2020) che nei contenuti. Ma è ancora una vettura estremamente valida. In questo articolo vi spieghiamo il perché.

Subaru Legacy, quali sono i suoi punti di forza?

Il primo, facile facile, è una Subaru, e quindi parliamo di un’auto affidabile, qualitativamente buona e che non teme pioggia e neve. La ricetta meccanica è la stessa di sempre, con il motore boxer quattro cilindri e la trazione integrale permanente. Niente elettrificazione, almeno per il momento. Un giorno ci arriverà, ma quel giorno non è oggi. Per la cronaca, i motori a disposizione sono due: un boxer 2.4 litri aspirato, parco nei consumi ma lento come una quaresima, e la sua versione turbocompressa, con ben 260 CV ma molto più assetato. Quest’ultimo dovrebbe fungere da base per la prossima WRC STi, con oltre 400 CV.

L’altra sua carta vincente è la dotazione. Innanzitutto, ha molto spazio per le gambe al posteriore, merce rara sulle berline di oggi. La lista di accessori di serie è ottima: la versione XT, la più lussuosa, offre il tetto panoramico, l’infotainment da 11 pollici ed i sedili in pelle tutto incluso nel prezzo, che è assai contenuto (siamo sui 35 mila dollari). E poi, c’è la trazione integrale Subaru, che non ti fa temere nessuna stagione.

I punti deboli

Ma la Subaru Legacy model year 2021 ha anche delle criticità. L’assenza dell’ibrido, ad esempio, la penalizza nei consumi (13 Km/l sulla versione aspirata, quando le concorrenti elettrificate fanno 3 o 4 Km/l meglio) e nell’appeal verso la clientela, abbagliata dalle (vane?) promesse di tutela ambientale da parte del mondo della batteria. La tecnologia di bordo è anch’essa antiquata, con lo schermo infotainment che tende ad avere una certa lentezza di risposta ai comandi touch. C’è poi qualche finitura in plastica che non convince.

Per farla breve, la Legacy rappresenta un buon investimento per chi cerca un’auto che duri nel tempo e faccia quello per cui è nata, senza fronzoli, e spendendo poco. Per tutti gli altri, rivolgersi altrove.

Riccardo Trullo
Riccardo Trullo
Aspirante giornalista sportivo e membro orgoglioso della famiglia Periodicodaily. La mia specialità è il motorsport, in particolare la MotoGP ed il panorama americano di NASCAR, IndyCar, IMSA. Non disdegno la F1, campionato che seguo da una vita. E già che ci sono, butto un occhio nel settore delle auto di serie.

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