Strage di Capaci: chi sono i mandanti occulti?

Il 23 maggio 1993 il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta vennero uccisi da un'autobomba. nonostante le condanne di esponenti mafiosi, i vari processi non sono riusciti ad accertare i mandanti occulti dell'attentato.

0
3630
Strage di Capaci

Ricorre oggi il ventinovesimo anniversario della Strage di Capaci. Alle ore 17:57 del 23 maggio 1992 un’autobomba esplose sull’autostrada Palermo-Trapani, causando la morte del Giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre agenti della scorta. nonostante indagini, processi e condanne, una parte della storia della “Stagione stragista” e dei suoi responsabili rimane occulta.

Strage di Capaci: quali verità dopo 29 anni?

Nella lunga lista nera dei misteri d’Italia trova ampio spazio la strage di Capaci. Ventinove anni di indagini e processi non sono riusciti a fare chiarezza sui veri mandanti del tragico attentato del 23 maggio 1992. I processi “Capaci 1” e “Capaci bis” condannarono con 24 ergastoli altrettanti elementi di spicco delle commissione regionale di Cosa nostra, tra i quali Totò Riina e Bernardo Provenzano. Nonostante le condanne, in molti credono che le stragi del 1992 abbiano avuto una regia occulta. Servizi segreti deviati, massoneria e alcune personalità della politica avrebbero avuto un ruolo di primo piano nel commissionare gli attentati. Una complessa trama di alleanze avrebbe deciso la morte di Falcone e Borsellino, colpevoli di indagare sui rapporti tra la mafia e la politica.

Strage di Capaci: gli anno Ottanta e la lotta contro Cosa nostra

Il 1992 fu l’anno in cui Cosa nostra si rese responsabile dei più gravi attacchi contro lo stato. Già nel corso del decennio precedente l’organizzazione mafiosa aveva condotto numerosi omicidi contro uomini delle forze dell’ordine, magistrati, politici e giornalisti. Nell’estate del 1983 avvenne il primo grave attentato contro un giudice. Un’autobomba uccise il Capo dell’ufficio istruzione Rocco Chinnici, persona da sempre impegnata nella lotta alla mafia e nel sostegno alla legalità. La strage di luglio portò il pool antimafia composto da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e altri magistrati ad aumentare gli sforzi per combattere Cosa nostra. Il Maxiprocesso, iniziato nel 1986 portò alla condanna di numerosi boss mafiosi responsabili di vari reati. Per la prima volta dal dopoguerra, lo stato si era preso una rivincita contro le cosche.

La stagione stragista: lo stato sotto ricatto

A partire da quel 23 maggio 1992 iniziò quella che venne denominata come “ Stagione stragista”. Oltre agli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i boss mafiosi si resero responsabili di molteplici attentati a personalità di spicco e contro monumenti di importanza nazionale. La sera del 14 maggio 1993 un’autobomba esplose a Roma in via Fauro. La vittima designata avrebbe dovuto essere Maurizio Costanzo, giornalista da tempo impegnato nel contrasto alla mafia. Il cronista e la moglie, fortunatamente, scamparono all’attentato, 24 persone, tra le quali l’autista della coppia e una guardia del corpo rimasero ferite.

Pochi giorni dopo, nella notte tra il 26 e 27 maggio, un’autobomba scoppiò in via dei Georgofili a Firenze. La deflagrazione causò la morte di 5 persone e numerosi danni alla vicina Galleria degli Uffizi. Nella tarda serata del 23 luglio 1993 un ordigno posizionato in un’auto esplose nel centro di Milano, in via Palestro. Tre Vigili del Fuoco, un agente di polizia locale e un cittadino di nazionalità marocchina rimasero uccisi nello scoppio.

Le stragi del 1992 e la “Trattativa stato-mafia”

A partire dal 1994 terminò la Stagione stragista. I vari procedimenti giudiziari individuarono Cosa nostra come responsabile degli attentati del 1992 e 1993. Decine di boss di spicco vennero condannati all’ergastolo, in regime di carcere duro. Nonostante le condanne, sono in molti a credere che i vari processi non siano riusciti a identificare i veri mandanti delle stragi. Le indagini sulla presunta “Trattativa stato-mafia” e quella sui “mandanti occulti” delle stragi non sono ancora riuscite ad accertare una verità condivisa.


Palermo – Fallito attentato all’Addaura del 1989, “So chi ha tradito Giovanni Falcone”