Il 22 febbraio è scattata la Milano Fashion Week 2022 che si terrà fino al 28 febbraio. Ci prepariamo ad assistere al ritorno in passerella dei brand internazionali quali, ad esempio, Versace, Prada e Gucci. Ma com’è iniziata la storia della Milano Fashion Week e quali sono state le sfilate indimenticabili che hanno dato una svolta al mondo della moda e del fashion? Andiamo a scoprirlo insieme, in un viaggio nel tempo dal secondo dopoguerra ad oggi.
Storia della Milano Fashion Week: tutto è partito da Firenze
Milano, fra le città al centro della moda, è l’unica a non essere capitale, a differenza di Londra, New York e Parigi. Gli eventi dedicati alle sfilate in Italia hanno preso il via da Firenze dopo la seconda guerra mondiale, grazie ad un’iniziativa dell’imprenditore Giovanni Battista Giorgini. Hanno fatto seguito Roma e Venezia, anche grazie a mitici capolavori del cinema come La Dolce Vita di Federico Fellini. Nel 1958 è stata fondata la Camera Nazionale della Moda Italiana per promuovere e supportare il Made in Italy. Da qui ha avuto gradualmente inizio la storia della Milano Fashion Week, con noti designer milanesi e d’adozione (Giorgio Armani, Roberto Cavalli e Gianni Versace) che negli Anni ’70-’80 hanno scelto il capoluogo lombardo per presentare le loro meravigliose collezioni.
Il metaverso Benetton debutta con la Milano Fashion Week
Anni ’90: Gianni Versace e il debutto di Tom Ford e Gucci
Siamo nella stagione Autunno-Inverno 1991/1992 quando nella storia della Milano Fashion Week arriva una prima grande svolta. Gianni Versace porta in passerella le top-model di quel periodo: Cindy Crawford, Naomi Campbell e Linda Evangelista. Da quel momento aumentano i grandi brand mondiali che scelgono la città lombarda come punto di riferimento per proporre i loro stili e tendenze. Arrivano così Miuccia Prada, Dolce&Gabbana, fino all’indimenticabile esordio di Tom Ford e Gucci nell’Autunno Inverno 1995/1996.
Anni 2000: gli show di Moschino e Alessandro Michele
Nel 1997, dopo l’omicidio di Gianni Versace, è Donatella a sostituirlo e ad introdurre degli importanti cambiamenti nella storia della Milano Fashion Week. La rivoluzione di stile si compie soprattutto negli Anni 2000. Dapprima Moschino che, con Jeremy Scott, durante le sfilate dell’Autunno-Inverno 2014/2015 stupisce tutti con la sua linea ispirata a McDonald’s. Successivamente, in casa Gucci, si apre l’era del direttore creativo Alessandro Michele, il quale con il suo genio ha introdotto messaggi sociali nel mondo della moda. Nessuno potrà mai dimenticare i modelli dell’Autunno-Inverno 2018/2019 che avevano come ambientazione un ospedale psichiatrico.
Gli astri nascenti della moda nella storia della Milano Fashion Week
Parlando della storia della Milano Fashion Week non ci si può dimenticare di Miuccia Prada. Le sue collezioni hanno messo in risalto la borghesia milanese fin dall’Autunno-Inverno 1998-1999. La centralità della città meneghina da quel momento è stata tra le colonne portanti del brand, ed è andata avanti anche con la co-direzione creativa di Raf Simons a partire dal 2021. La MFW non è però solo grandi nomi del glamour. Infatti abbiamo assistito al debutto di talenti in ascesa del fashion, com’è accaduto con Fendance nel settembre del 2021. E poi momenti emozionanti come l’ultimo spettacolo firmato Karl Lagerfeld che Fendi ha portato in passerella per l’Autunno-Inverno 2019/2020, a soli due giorni dalla scomparsa dell’immenso stilista tedesco.
