Stefano Parisi: manager e politico liberista e federalista

0
900

Stefano Parisi è un politico e manager italiano attuale. Negli anni ottanta, Parisi diviene capo della Segreteria tecnica del Ministero del Lavoro. In seguito, Parisi ottiene la carica di vicepresidente del Consiglio dei Ministri, nell’esecutivo di De Mita. Nel 1989, il politico entra nel Ministero degli Affari Esteri, fino agli inizi degli anni novanta. Tuttavia, Parisi dirige Confindustria durante la presidenza di Antonio D’Amato. Poco prima del 2020, il politico presenta la propria candidatura come sindaco di Milano, come moderato.

Stefano Parisi chi é?

Stefano Parisi nasce a Roma il 12 novembre del 1956. Durante la giovinezza, Stefano comprende la passione per la politica e diviene un sostenitore socialista. Inoltre, Stefano frequenta l’Università La Sapienza di Roma, dove studia Economia e Commercio, con cui  consegue la laurea. Negli studi accademici, Stefano diventa vicesegretario del Nucleo universitario socialista, della città. In seguito, Stefano lavora presso la CGIL nell’ufficio studi della stessa.

Stefano Parisi e le cariche governative

Negli anni ottanta Parisi riceve diversi incarichi governativi, di cui: Ministero del Lavoro, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, vicepresidente del Ministero degli Affari Esteri. Nel 1992, il politico guida il Dipartimento per gli Affari Economici della Presidenza dei Ministri. Mentre due anni dopo, Parisi riceve la nomina di Segretario Generale del Ministero per Poste e Telecomunicazioni. Inoltre lo stesso anno, il politico e manager diviene membro del collegio sindacale della RAI. In seguito, Parisi ottiene l’incarico di Capo Dipartimento per l’informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio. Tuttavia, il manager a fine anni novanta assume la direzione generale del Comune di Milano, durante la carica di Albertini.

Le qualità imprenditoriali

Nel 2000 Parisi guida la direzione di Confindustria, durante la presidenza di D’Amato. Negli anni successivi, il manager riceve la nomina di direttore ed amministratore delegato di Fastweb, in cui espande la società. Dopo qualche anno, il manager decide di vendere Fastweb a Swisscom. Tuttavia, Parisi cede il ruolo di presidenza di Assotelecomunicazioni – Asstel, con cui ottiene la nomina di senior advisor per l’Italia di RBS. Nel 2012 Parisi diviene il presidente e tra i creatori di Chili Tv, cioè una società di film streaming. Nel 2016, il manager lascia gli incarichi imprenditoriali, per dedicare il tempo alla politica.

Carriera politica

Nel 2016, Parisi presenta la candidatura a sindaco di Milano, ma vince Giuseppe Sala. Durante lo stesso anno, Parisi entra nel consiglio comunale di Milano e crea il partito Energie per l’Italia. Di fatto, il partito di Parisi rappresenta la forza politica di centro – destra, con principi liberisti e federalisti. In seguito, nasce un gruppo politico misto col nome di Civici e Innovatori. Nel 2018, il politico risulta nella candidatura del centro – destra, per la presidenza del Lazio. A fronte di ciò, Parisi raggiunge il secondo posto, con l’elezione di candidato presidente, dove entra nel consiglio regionale del Lazio.