Dopo aver pubblicato nel 2012 il suo primo romanzo “Perché ti ho messo al mondo”, una travolgente storia di contrastanti sentimenti e problematiche legate alla paternità, Stefania Bonomi ha da poco pubblicato la sua nuova opera letteraria “Il pentagramma dell’anima” e per l’occasione l’abbiamo raggiunta per farci parlare del libro e di altre curiosità.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama “IL PENTAGRAMMA DELL’ANIMA” è il mio secondo romanzo, pubblicato il 28 marzo scorso dopo 6 anni dall’uscita del primo “PERCHE’ TI HO MESSO AL MONDO”. Posso definirlo una favola moderna dove l’amore è vissuto sia a livello carnale che spirituale. La storia si svolge in una doppia narrazione. Maria Sole e Lucas Prandi, raccontati in terza persona, sono due anime terrene in lotta quotidiana con sostanziali problemi legati all’affettività e all’amore. Conducono entrambi una vita disincantata caratterizzata da dipendenze e totale mancanza di fiducia nella vita. Ma entrambi amano la musica in modo spasmodico. Maria Sole è una pianista inconsapevole del suo talento. Lucas Prandi è un realizzatore di videoclip musicali. Dall’altra parte, in questo mondo cosmico ed energetico narrato in prima persona da Leonardo Alfieri, giunto dopo un incidente, il fine è quello di purificare l’anima utilizzando il canale energetico legato alle emozioni. Coadiuvato dall’aiuto di Amanda, la sua guida spirituale, Leonardo dovrà trovare il canale per raggiungere il cuore di Maria Sole e condurla alla purificazione della sua anima e alla riscoperta dell’amore. Sarà l’amore per la musica di tutti e quattro i personaggi la chiave di svolta del romanzo.
Come nasce il tuo amore per la scrittura? Lo reputo un dono che mi è stato fatto alla nascita. A sei anni già scrivevo i primi diari, poi sono passata ai racconti, alle poesie ed infine ai romanzi. Ho la scrittura nell’anima. Mi è servita nella vita non solo per intraprendere il lavoro che volevo fare, ma per imparare a conoscere le mie emozioni e trasmetterle agli altri
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? E c’è stato un momento nel quale hai capito che era arrivato il momento giusto per iniziare a scriverlo? E’ un libro che ha avuto una combustione piuttosto lunga e complessa. L’idea è nata nel 2016. Ho iniziato la stesura nel 2017 e l’ho completata a marzo del 2018. Sono una di quelle autrice che conosce l’inizio della storia ma non la fine. Le idee mi vengono nei momenti più strani e nei osti più insoliti. Le ultime 50 pagine sono capace di scriverle in due giorni…
Leggendo la tua biografia non posso che non chiederti cosa rappresenta per te Giorgio Faletti. Giorgio Faletti è stato un caro amico conosciuto in un momento molto particolare per entrambi. Io mi stavo separando, lui si sentiva “dimenticato” dal pubblico. Il Drive Inn era un ricordo lontano e la scrittura doveva ancora arrivare. Abbiamo condiviso momenti magici a parlare di musica, la sua grande passione, di vita, cercando entrambi di trovare le soluzioni che, grazie all’ottimismo di entrambi e alla determinazione, abbiamo trovato entrambi. Purtroppo non ho avuto il tempo di salutarlo….ma è tornato nel mio romanzo con tutto quello che ancora aveva da dire e raccontare. Ed io l’ho accolto con grande piacere…
Tornando al libro il titolo è “Il Pentagramma dell’Anima”, ovvero musica e spiritualità si incontrano tra loro, cosa rappresentano per te? La musica è una delle poche cose senza la quale non potrei vivere. Ascolto musica dalla mattina alla sera, in ogni momento. Ogni visualizzazione del mio pensiero e della mia creatività ha una sua colonna sonora. Nel mondo spirituale la musica è considerata il mezzo che collega l’uomo a divino, esattamente quello che accade nel mio romanzo.
In conclusione che messaggio vuoi dare ai lettori che leggeranno il tuo romanzo? Dai messaggi che mi arrivano dai lettori posso dire che ognuno ha trovato la risposta che cercava. Chi si è riconosciuto nella sofferenza di Lucas, chi in quella di Maria Sole, chi nella rinascita della speranza, chi nella ricerca della propria spiritualità, chi nella convinzione che dopo la vita esista davvero quell’esistenza energetica e spirituale descritta da Leonardo Alfieri. Ma quello che mi ha dato maggiori soddisfazione sono state le profonde emozioni che sono riuscita a trasmettere. Le stesse che ho provato io nella stesura.