venerdì, Aprile 19, 2024

Stazione Spaziale: vent’anni e 2700 esperimenti

Stazione Spaziale Internazionale, si progetta un ”villaggio’ in orbita tra la Luna e la Terra. Questo è il prossimo obiettivo di tecnici e scienziati per una futura missione di esplorazione del sistema solare. La Stazione Spaziale compie vent’anni, ed in questo momento di ‘festa’ viene bloccato dalla pandemia da Covid-19, un vero e proprio blocco del pensiero futuro. Da pochi giorni giunge l’ultima informazione, l’annuncio del programma discute un programma in cui tutti i treni d’Europa potranno essere guidati dai satelliti di geolocalizzazione. Quelli del GPS americano e i recenti ”Galileo” europei, fino a qualche decina di centimetri.

Stazione Spaziale Internazionale, si progetta un ”villaggio’ in orbita tra la Luna e la Terra. Questo è il prossimo obiettivo di tecnici e scienziati per una futura missione di esplorazione del sistema solare. Treni guidati da satelliti di geolocalizzazione. Accenniamo ad alcune ricerche, soprattutto di tipo biologico, mirate ai futuri lunghi soggiorni spaziali. Lo studio Brain-DTI ha misurato la plasticità, in questo caso da intendere come velocità, con cui il cervello elabora nuovi stimoli. Dal punto di vista cerebrale gli astronauti sopportano bene l’assenza di peso ma lo studio fatto in risonanza magnetica funzionale induce a cautele nel sottoporre il cervello a frequenti sbalzi di gravità. 

Stazione Spaziale: Quali sono i più importanti studi?

Ricerche di grande interesse generale riguardano lo stress del sistema immunitario: hanno utilità anche nella cura dei neonati. Incoraggiante è una ricerca fatta nel Biolab del modulo europeo Columbus. Le cellule immunitarie dei mammiferi si adattano alla microgravità in appena 42 secondi. Un ulteriore studio in orbita sulle cellule endoteliali che ricoprono i vasi sanguigni, aiuterà a capire i normali processi di invecchiamento e lo sviluppo stesso dei vasi. Uno studio riguarda l’osteoporosi, molto accelerata dalla microgravità: i risultati serviranno ad alleviare una malattia che nella sola Europa costa venticinque miliardi di euro l’anno. 

Enzima della vita cellulare

Un esperimento durato due giorni ha fatto scoperte interessanti sull’enzima 5-LOX regolatore dell’aspettativa di vita delle cellule umane. La maggior parte delle cellule si divide e si rigenera, ma il numero di replicazioni è limitato dai telomeri, sequenze di DNA che separano i cromosomi l’uno dall’altro. Ricercatori italiani notano un particolare, che le cellule dopo essere state nello spazio mostrano più attività 5-LOX rispetto ai campioni centrifugati. L’enzima può essere bloccato con i farmaci esistenti, quindi l’utilizzo di questi risultati per migliorare la salute umana è una realtà vicina.  

Massa muscolare e respirazione lontano dalla terra

Molti muscoli utilizzati sulla terra, per camminare o sedersi, non sono necessari in assenza di gravità, i ”muscoli antigravitazionali”. Gli studi sulla ISS dimostrano che tutti gli astronauti subiscono una perdita di massa muscolare fino al 20% il che preoccupa. Speciale attenzione ha ricevuto il funzionamento dei polmoni sotto lo stress dei voli spaziali. I ricercatori hanno sviluppato un farmaco che allarga i vasi sanguigni e contrasta gli aumenti pericolosi della pressione sanguigna locale. Sulla Luna e su Marte, i polmoni degli astronauti possono essere facilmente irritati o infiammati dalle particelle di polvere in quanto non si depositano al suolo ma circolano ininterrottamente.

Stazione Spaziele: Una vita con 55 tipologie di batteri

Vivere sulla Stazione Spaziale senza una doccia per lavarsi. Stiamo parlando di 240 persone, tra le quali 18 astronauti dell’Agenzia spaziale europea. Sicuramente la preoccupazione aumenta, come nel caso precedente. Ma giunge un informazione, non è così grave: circa 55 tipi di batteri trovano un sano equilibrio nella Stazione Spaziale. Per andare in contro a tale situazione vengono sviluppati nuovi materiali per l’igiene e il contenimento dei batteri.

Stazione Spaziale: Bando per professionisti, nello spazio

Sotto la direzione di Andrea Cimatti (Dipartimento di fisica e astronomia) nel 2021 inizierà un Master di secondo livello sul tema Space Missions Science Design and Applications. Rivolto a laureati magistrali che abbiano conoscenze in almeno una delle aree principali trattate nel piano didattico. Un corso multidisciplinare che prepara l’essere umano a tutte le fasi di una missione spaziale: obiettivi scientifici e requisiti – ingegneria – analisi dati – applicazioni, seguita da tirocini in enti pubblici di ricerca, agenzie spaziali e industrie aerospaziali. Le iscrizioni sono aperte fino al 9 dicembre. Il costo di iscrizione è di 4700 euro in due rate. Grazie ai contributi di Asi, Inaf-Oas, Infn e Cnr-Isac sono previste quote ridotte e borse di studio.  


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