Recentemente i ricercatori hanno scoperto elevati livelli di sostanze tossiche in alcuni cetacei che vivono lungo le coste sud-orientali degli Stati Uniti.
Gli animali oggetto dello studio sono stati delfini e altri odontoceti, ovvero cetacei con i denti, come peponcefali (Peponocephala electra) e zifi (Ziphius cavirostris).
Nei loro tessuti sono state rinvenute quantità elevate di diverse sostanze chimiche dannose come arsenico e mercurio.
Sostanze che derivano da combustibili fossili, scarti di estrazioni minerarie e plastica.
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Ma il problema non riguarda solo gli animali marini
Gli animali ai livelli più bassi delle catene alimentari, come pesci o invertebrati, ingeriscono i prodotti chimici e le sostanze tossiche.
Poi queste sostanze passano alle specie più grandi poiché si nutrono degli animali contaminati. Quando un delfino mangia un pesce contaminato gli elementi chimici vengono assorbiti anche dal suo corpo.
Purtroppo la presenza di queste sostanze nei corpi dei cetacei non è affatto da sottovalutare. Questi animali mangiano gli stessi pesci che finiscono sulle tavole della gente.
Aringhe, sgombri, platesse e altri pesci comunemente commercializzati rientrano tra le principali prede di questi cetacei.
Quello che sta succedendo a queste specie, di conseguenza, è molto probabile possa capitare anche all’uomo.
Se dovessimo mangiare un eccessiva quantità di pesci contenenti queste sostanze organi come fegato e altri ne risentirebbero malamente, per non parlare dei possibili danni neurologici.
Differenze tra sessi e aree geografiche nei livelli di sostanze tossiche
Dalle analisi dei campioni è anche emerso che la presenza e i livelli delle sostanze tossiche differisce sia tra maschi e femmine, sia tra le diverse aree geografiche.
Le femmine contengono livelli di arsenico più alti rispetto ai maschi.
I delfini che vivono in Florida contengono livelli più alti di mercurio e piombo. Quelli che vivono in Nord Carolina presentano concentrazioni più alte di ferro.
Dobbiamo invertire la rotta
Tutto ciò che sta accadendo intorno a noi è un insieme di tanti segnali che indicano che dobbiamo cambiare. Ridurre l’uso di plastica e combustibili fossili è la priorità per la salvaguardia degli oceani e, di conseguenza, anche della nostra.