martedì, Aprile 16, 2024

Solstizio D’Estate: tra paganesimo e cristianesimo

Il 21 giugno coincide con il solstizio d’estate, è il giorno più lungo dell’anno poichè il sole tocca il punto più alto dell’orizzonte. La luce vincerà sull’oscurità.
Questo giorno segna anche l’inizio vero e proprio dell’estate, Il sole è allo zenit, nel tropico del cancro, nella massima altezza del cielo e sosterà fino al ventiquattro (San Giovanni) nello stesso punto rispetto all’orizzonte.

Questa giornata viene indicata dagli astonomi come l’inizio dell’estate astrale, che durerà fino al 21 dicembre con il solstizio d’inverno. Ciò sta a significare che le giornate inizieranno ad accorciarsi trascinandoci lentamente verso le stagioni fredde e buie.
Il solstizio d’estate, si festeggia ancora oggi? la risposta è si.

Il 21 Giugno inizia il Solstizio d’Estate

I riti del Solstizio D’Estate e l’intromissione della religione cristiana

L’uomo, fin dai tempi più antichi si è reso conto di come il sole cambi direzione tra, quelli che oggi, conosciamo come il 21 ed il 22 giugno. Questo avvenimento veniva considerato come un vero e proprio nuovo periodo di vita
I solstizi venivano festeggiati ovunque, in ogni parte del mondo, per questo, ai “capi” della religione cristiana è balzato in mente che poteva inventarsi qualcosa per appropriarsi anche di questa festività pagana.
Ed è per questo che, come per il solstizio invernale hanno sovrapposto il Natale, quello estivo viene “camuffato” dalla festa di San giovanni (24 giugno).
La stranezza di questa mescolanza, fra sacro e pagano, ad esempio nella festività di san Giovanni vengono eseguiti dei riti indeoeuropei e celtici dove vengono esaltati i poteri della luce e del fuoco, delle acque e della terra feconda di erbe, di messi e di fiori. Infatti è di tradizione accendere fuochi giganteschi propiziatori per allontanere la negatività, e di conseguenza, proteggere i campi.
Il fuoco viene tenuto alto finchè, il più grande dei fuochi s’innalza: il sole.

Inoltre, secondo le tradizioni del nostro paese, il 24 giugno è anche il giorno in cui le streghe si recano in volo verso il “Grande Noce di Benevento“.
E’ l’albero sul quale, una dea lunare si dice che abbia sconfitto il diavolo, rispedendolo negli inferi.
Esistono tutta una serie di riti che comportano l’uso delle erbe magiche che consentono di evitare che, nel loro lungo volo, le streghe si fermino presso le abitazioni.

Le erbe magiche

Durante il solstizio d’estate, in base a quanto è riportato nelle antiche tradizioni, le erbe officinali rafforzino il loro potere. Porre un mazzetto di queste erbe sotto il cuscino, favorirebbero il sogno divinatorio.

Il vischio veniva raccolto dai druiti con un falcetto a mezzaluna d’oro (la forma rappresenta la luna e il materiale rappresenta il sole), nel giorno del solstizio estivo, si dice che il rametto cambiasse colore, diventasse oro.
La verbena rappresenta la prosperità;
L’Artemisia che, come dice il nome, è una pianta sacra alla dea Artemide, che proteggerebbe dal malocchio:
La Calendula e l’Iperico assorbono l’energia solare.

Una particolare menzione va fatta per l’Iperico, questa pianta prende anche il nome di “erba di San Giovanni” questo perchè, se ne trovava per strada in quantità come protezione contro le streghe. Inoltre raccogliendo la pianta a mezzodì, si dica che abbia un grande potere curativo, mentre raccogliere le sue radici a mezzanotte è un potente “amuleto” contro il maligno.

Rito del Solstizio Estivo

I riti si sono modernizzati, per forza la magia si è dovuta adattare ai tempi moderni. Una cosa sicura è che si può attuare qualsiasi tipo di rito come per la divinazione, le pratiche magiche e tutti i rituali associati all’elemento fuoco. Beh, cosa c’è di meglio che guardare il sole all’alba meditandoci su? E’ un rito sicuramente efficace, la meditazione viene potenziata dall’influsso magico del sole.

litha

Il Litha, ad esempio, è una festa pagana. È uno degli otto sabbat che si celebra al solstizio d’estate. Il nome appare per la prima volta nel testo De Temporum Ratione del monaco anglosassone Beda il Venerabile. I temi principali di Litha sono: l’affermazione dell’energia solare, che è di tipo yang, il raccolto delle erbe magiche, il fuoco protettivo.

Per gli Scandinavi i falò solstiziali erano dedicati al figlio di Odino, Baldur, divinità associata alla vegetazione, lo spirito della quercia il cui legno veniva utilizzato per i falò. A Litha, il Re della Quercia, cedere il posto al re dell’Agrifoglio, che dominanerà sulla parte dell’anno in cui il buio avrà il sopravvento.
L’eterna lotta fra due divinità, ricorre molto spesso nel folklore, così come la presenza di una donna, solitamente una dea che, a dispetto degli dei, non lotta ed al tempo stesso non soccombe. E’ simbolicamente la via di mezzo, l’elemento d’unione fra buio e luce, questa dea, durante il solstizio, prende il nome di Litha, dea sassone del grano. Un’altra dea strettamente associata al solstizio è Diana.

Un altro rituale interessante, durante un piccolo falò in onore del Sole, vi si gettano dentro dentro 9 erbe: iperico, timo, artemisia, finocchio, piantaggine, verbena, vischio, ruta, lavanda. Quest’ultima può essere raccolta per farne mazzetti essiccati da sparpagliare per casa.

Una curiosità riguardante un rito fatto dalle streghe. Le donne giravano per i campi completamente nude, andando a caccia di erbe magiche per poi riunirsi in cerchio e danzare fino alle luci del sole.

molto potente è anche la rugiada della notte di San Giovanni, a cui si attribuiscono poteri magici come la capacità di ringiovanire la pelle, propiziare la fertilità.

Rito e celebrazione estratto dal libro delle ombre

Nei tempi antichi era usanza sacrificare il re in carica nel corso di una cerimonia magica,
affinche’ carestie,tempeste e guerre non affliggessero il popolo e i raccolti potessero crescere sani e rigogliosi.
Il sacrificio di uno per il bene di tutti.
Una magia prodigiosa e crudele ma magnificamente efficace.
Questa notte celebriamo con la danza rituale il sacrificio del re della quercia
ma la nostra Signora non chiede piu’ sacrifici cruenti perche’ la vita che Lei concede e’ dolce.
Grande e sorridente Signora tu che sei bella e tremenda, tu che dai vita e morte, tu che sei serena , pura ma anche scura e terribile, tu che sei luna argentata e luna nera.
Tu che sei magnanima ma che a volte richiedi lotte, dolori e sangue per il tuo ciclo vitale.
Noi ti offriamo obbedienza e anche i saggi, i forti, i potenti e gli stessi principi del mondo ti renderanno onore.

Di un anno la vita di tredici Lune e’ l’unione,
la ruota infinita di stagion su stagione.
Dalla vita alla morte lo stesso passaggio per la vita del forte
il gran re di Maggio.

Sono cervo per la forza
Sono innondazione per la grandezza
Sono vento per la profondita’
Sono raggio per la purezza
Sono falco per l’astuzia
Sono bocciolo per l’eccellenza
Sono mago per il sacro fuoco
Sono lancia per la vendetta
Sono salmone per la prontezza
Sono collina per la saggezza
Sono cinghiale per il coraggio
Sono tempesta per il terrore
Sono marea per il potere

Chi se non io sono il custode dell’antico portale.

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