Nella notte di lunedì e martedi’, la Israelian Air Defense ha colpito a morte nove membri, sia iraniani che libanesi appartenenti ad Hezbollah, residenti nella zona tra Homs e Palmira (Siria).
I successivi attacchi israeliani, provenienti dallo spazio aereo libanese e diretti verso obiettivi iraniani, sono stati invece neutralizzati dalla difesa siriana di Damasco. Secondo l’agenzia di stampa Sana, tale operazione non è nient’altro che l’ennesimo tentativo illegale, definito aggressione, di invadere lo spazio aereo della Siria da parte delle forze aeree di Tel Aviv.
Secondo il quotidiano libanese Al-Mayadeen i tentativi offensivi di Israele non hanno colpito gli obiettivi prefissati, che secondo il giornale erano posizionato a nord della città di Palmira. Come riporta invece il Jerusalem Post, Il generale di brigata Ahmed Rahal, un ufficiale siriano disertore del governo di Assad, ha affermato che l’attacco aereo ha preso di mira un generale iraniano di alto rango a Palmira che stava prendendo parte a un incontro tra ufficiali iraniani e ufficiali siriani. Al momento nessun membro dello stato ebraico si è espresso in merito all’accaduto.
Il raid arriva pochi giorni dopo un presunto attacco aereo israeliano indirizzato contro un veicolo civile che viaggiava al confine tra Siria e Libano. Probabilmente tale veicolo trasportava materiale militare di rifornimento all’esercito siriano, occupato nella guerra civile. Secondo i media arabi, all’interno del veicolo erano presenti dei membri di Hezbollah, tra cui Imad Karimi, membro noto dell’organizzazione libanese.