Siria: accordo sul cessate il fuoco

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L’altro ieri, il presidente americano Donald Trump aveva dichiarato: ” Lasciamo che Turchia e Siria combattano la loro guerra, io voglio riportare a casa i soldati americani”.

Insomma il tycoon aveva dichiarato che non solo non avrebbe sposato la causa dei curdi, ma si sarebbe concentrato solo sul ritiro delle truppe americane al confine tra Siria e Turchia.

Trump nella suddetta conferenza stampa, aveva paragonato i curdi del Pkk ad un gruppo terrorista, e secondo la sua opinione il partito curdo è addirittura peggio dell’ISIS.

Le dichiarazioni di Trump sono del tutto singolari, poichè non rappresentano l’opinione generale del suo partito, che, anzi, ha votato a favore di una mozione di censura nei confronti dell’operato del presidente, il quale ha dovuto correggere il tiro e modificare il suo atteggiamento d’indifferenza nei confronti della crisi umanitaria che si sta consumando al confine tra Siria e Turchia.

Come primo gesto di attivismo, il presidente Trump e la sua amministrazione avevano imposto delle sanzioni alla Turchia, successivamente Trump ha inviato una lettera nella quale, egli ha invitato il suo omologo turco Racep Tayyeb Erdogan a: “non fare lo stupido” o a non “fare il duro”.

Trump, inoltre, per cercare di risolvere, per vie diplomatiche, la crisi, aveva inviato ad Ankara una delegazione americana, guidata dal segretario di Stato, Mike Pompeo e dal vice presidente degli Stati Uniti Mike Pence, per convincere l’alleato turco a desistere dai suoi propositi. Erdogan, però, ha dichiarato non solo che non li avrebbe incontrati, ma vrebbe proseguito nell’offensiva contro il Pkk.

Dopo un iniziale rifiuto, il presidente Erdogan ha riflettuto sulla situazione e ha avallato la mediazione statunitense.

Secondo l’accordo raggiunto tra Ankara e Washington, Erdogan dichiarerà il cessate il fuoco per centoventi ore, vale a dire per cinque giorni, al fine di consentire ai curdi di ritirarsi dalla zona di sicurezza turca nel nord-est della Siria di trenta chilometri, solo quando saranno completate le operazioni di ritiro delle milizie curde, ci sarà un cessate il fuoco permanente.

La Turchia dopo che sarà stabilito un “cessate il fuoco” permanente, potrà stabilire una “safty zone”, libera dai curdi, non appena saranno deposte le armi.

Gli emissari di Trump, dunque, portano a casa un risultato notevole, che potrebbe influenzare anche la difficile situazione dell’impeachment nella quale è coinvolto Trump per la questione dell’Ucrainagate.

Comunque sia, il presidente Trump ha commentato il successo della delegazione americana ad Ankara, attraverso il suo profilo twitter e ha detto che questo è: ” un risultato straordinario” ed è stato: ” un grande giorno per la civiltà”.

Il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu, tuttavia, ha frenato gli entusiasmi americani, sottolineando che l’accordo in questione è solo una tregua temporanea.