giovedì, Aprile 18, 2024

Sindrome di Leonardo? Ecco dove ammirare le più belle opere del genio italiano

Sindrome di Leonardo: la vivace curiosità verso Leonardo Da Vinci, genio universale e talento irripetibile del Rinascimento. Orgoglio della penisola e del mondo, Leonardo Da Vinci non smette ancora di stupirci. Su di lui vogliamo sapere tutto, abbiamo una brama inarrestabile. Bene, oggi ci dedichiamo alle più belle opere d’arte di Leonardo presenti in Italia.

Sindrome di Leonardo: quali sono le più belle opere del genio del Rinascimento da vedere in Italia?

Non possiamo che partire dal famosissimo Cenacolo. L’opera parietale, che si trova nel Refettorio del santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Il dipinto nasce dalla tecnica mista a secco su intonaco e mostra, senza possibilità di indugi, che il Sacro Graal non esiste: i calici dipinti sulla tavola di Gesù e dei dodici apostoli sono infatti 13. Dell’ultima cena, Leonardo non ha ritratto Gesù che spezza il pane o beve il vino. L’oggetto della tela è l’istante successivo a quello in cui Cristo dice di essere consapevole del tradimento di uno dei suoi. Nel cenacolo di Leonardo si vedono infatti i 12 apostoli stupiti e turbati, parlare e confabulare tra loro, chiedendosi chi sia il traditore.

L’Annunciazione a Firenze

L’Annunciazione è un’opera realizzata a olio e tempera su tavola e risale ad un periodo che va tra il 1472 e il 1475. Il quadro si trova nella Galleria degli Uffizi di Firenze e anche per questo “disegno”, Leonardo ha dato una sua personalissima interpretazione. L’Annunciazione dell’arcangelo Gabriele a Maria viene solitamente raffigurata nella camera da letto dell’Immacolata o su una balconata, Da Vinci invece ha rappresentato i due soggetti in un giardino.

Sindrome di Leonardo: San Girolamo Penitente

San Girolamo Penitente si trova nella Pinacoteca Vaticana e si tratta in realtà di un’opera incompiuta che risale al 1480 circa. In questa tavola, l’artista ha mostrato la sua attenzione ai dettagli corporei e anatomici dei soggetti dipinti. Il martire ha infatti muscoli e tendini a vista, la testa ossuta, le clavicole pronunciate e i tratti del viso penitente particolarmente accentuati. A questa realizzazione certosina si accompagna invece quella dei passaggi circostante piuttosto sfumato e approssimativo.

Testa di Fanciulla a Parma

Una tavoletta di 24,7×21 centimetri raffigura la cosiddetta “scapigliata”. Testa di fanciulla si annovera tra le opere meno conosciute del maestro ma il suo fascino è enorme. Parliamo di un volto di donna, girata di tre quarti verso sinistra e con lo sguardo rivolto verso il basso. Deve il suo nomignolo “la scapigliata” al fatto che i suoi capelli sono raffigurati come disordinati dal vento. Si tratta di un dipinto appartenuto ai Gonzaga e conservato oggi nella Galleria Nazionale di Parma.


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