giovedì, Dicembre 5, 2024

Sindrome di down e leucemia: esiste una correlazione?

Secondo un recente studio ideato dal team del Dipartimento di Salute Pubblica dell’Università della California, esisterebbe un rapporto correlato fra i soggetti che sono affetti dalla sindrome di down e la leucemia. In particolare la malattia sarebbe riscontrabile nei bambini al di sotto dei 5 anni di età.

Leucemia e sindrome down: un legame scientifico?

Il team dell’Università della California, guidato da Diana Miglioretti, ha preso in esame dati di oltre 3,9 milioni di bambini dal 1996 al 2016. Gli studi presi in considerazione riguardavano quindi la correlazione fra la sindrome di down e la leucemia. Da ciò che è emerso, pare ci sia una netta percentuale maggiore rispetto a soggetti che non soffrono la patologia di trisomia 21. Il 2,8% dei casi con sindrome si sono ammalati di leucemia, contro lo 0,5% di persone che non presentano la malattia. Segnalazioni importanti che farebbero emergere di fatto, una linea sottile tra le due condizioni cliniche. È emerso che i bambini sotto i 5 anni sono i più colpiti, ma sebbene la leucemia infantile sia maggiormente curabile rispetto all’età adulta, gli esperti raccomandano i genitori di fare attenzioni a particolari segnali. Fra questi è possibile citare il pallore, l’affaticamento, la febbre, la tosse e la mancanza di respiro.


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Lo studio israeliano: il gene Jak2

Non si tratta però di una scoperta novizia. Infatti, nel lontano 2008 un team di ricercatori israeliani, aveva già condotto studi in merito. Gli esperti, asserirono la responsabilità del legame fra sindrome di down e leucemia, al gene Jak2. Lo studio fu attuato su 87 soggetti la cui leucemia era strettamente collegata alla sindrome presentata. In tali casi l’osservazione ha dato come risultato una mutazione del gene Jak2. La patologia linfoblastica era comparsa verso i 4 anni e mezzo. Le mutazioni invece, coinvolgevano una proteina, nota come R683. Per combattere allora tale condizioni, gli scienziati avevano suggerito degli inibitori che andassero a lavorare proprio su tale gene.

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