Pace fatta tra i sindaci e il Governo sulla chiusura delle strade e delle piazze per la movida e assembramenti. Dopo un primo scontro sulle disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm e qualche correzione a notte fonda, arriva il chiarimento tra i primi cittadini e il governo centrale.
Pace fatta tra i sindaci e il Governo: Cosa spetta ai comuni e cosa allo Stato centrale?
Ai sindaci spetta il compito di individuare le aree in cui si verificano più assembramenti. A garantire la sicurezza con il controllo delle Forze dell’Ordine e dell’esercito, ci penserà lo Stato. I sindaci, dopo la conferma del Viminale, valuteranno le chiusure di concerto con i Prefetti. Una facoltà di cui possono disporre, dopo le ore 21, “dove si possono creare situazioni di assembramento. Fatto salva la possibilità di accesso, deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”, si legge nella circolare. Ad abbassare i toni un pò accesi ci ha pensato il primo cittadino di Bari Antonio Decaro, nonchè presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani). Il sindaco Decaro con la sua ordinanza di chiusura di alcune zona della movida ha inaugurato, di fatto, il nuovo Dpcm.
A metterlo nero su bianco, dopo la formula modificata da Palazzo Chigi, è la circolare del Ministro dell’Interno. Una nuova ordinanza firmata, questa volta, dal capo gabinetto del Viminale Bruno Frattasi. Pur essendo stata cancellata dal Dpcm, la parola sindaci riemerge nella circolare per chiarirne i rispettivi compiti.
Entrata in scena dell’esercito
Nell’ultima circolare si fa riferimento anche alle forze pubbliche da impiegare. E non si esclude possa beneficiare del “concorso delle unità militari” e cioè dell’esercito. Questo in occasione delle operazioni di “Strade sicure” o, “grazie all’esito di una rimodulazione dell’impiego delle forze dell’ordine già in disponibilità”.
