giovedì, Aprile 18, 2024

Simon Marius: il successo astronomico del XVII secolo

Simon Marius è un astronomo tedesco della seconda metà 1500 ed inizi 1600. Allievo del matematico, cosmologo, astronomo e filosofo Giovanni Keplero, Marius apprende le leggi sulla regolazione del movimento planetario. Inoltre, il docente tedesco sostiene ad ampio raggio le teorie copernicane, che appoggia nel Sistema eliocentrico. Nel 1614, Marius pubblica l’opera Mundus lovialis, successo in cui sostiene la scoperta delle quattro lune maggiori, prima di Galileo Galilei.

Simon Marius chi è?

Simon Marius nasce a Gunzenhausen il 10 gennaio 1573 e decede ad Ansbach il 26 dicembre 1624. Durante gli studi, gli insegnanti universitari sono Tycho Brahe, astronomo ed astrologo danese e Giovanni Keplero, filosofo ed astronomo tedesco. Attraverso la prima opera Mundis lovialis, Marius scrive nei dettagli il pianeta Giove con le relative lune annesse.

A fronte di ciò nascono contrasti con Galilei, sul fatto che Marius afferma la realizzazione della scoperta delle lune maggiori, in antecedenza all’astronomo italiano. Di fatto, Marius subisce l’accusa di plagio sull’opera, che Galilei intende non veritiera. Attualmente, gli studi astronomici reputano fattibile la scoperta di Marius delle lune di Giove, come indipendente dai risultati dello studioso italiano.

Giove e le lune maggiori

L’astronomo tedesco nomina le quattro lune di Giove, con riferimenti mitologici, di cui: Io, Europa, Ganimede, Callisto. Nel 1594, Marius inizia lo studio delle registrazioni metereologiche. Agli inizi del 1600, per decenni escono le pubblicazioni annuali di Prognosticon astrologicum, di previsione. Mentre le competenze in ambito matematico di Marius emergono dalle traduzioni greche di Euclide, con l’opera Die Ersten Sechs Bücher Elementorum Euclidis.

Ma l’attenzione dell’astronomo tedesco emerge anche dalle osservazioni sulle comete, che pubblica con diversi scritti nel 1596. In verità, Marius descrive con precisione la posizione della stella Supernova, all’interno della costellazione del Serpente. Sempre nello stesso periodo, con l’appoggio di Johannes Philipp Fuchs von Bimbach, Marius utilizza un cannocchiale, con cui scopre i propri risultati. Dal calendario giuliano, Marius impiega il calendario gregoriano, da qui la conferma dei satelliti grandi di Giove.

Di fatto, la prova testimonianza astronomica dello studioso avviene con la pubblicazione dell’opera Prognosticon auf, del 1612. Ciò nonostante, Nunzio Siredeo pubblica nei due anni precedenti, lo scritto Sidereus Nuncius, dove risulta la scoperta attribuita a Galilei. Dalle osservazioni astronomiche di Marius, l’osservazione dell’asse orbitale dei satelliti e la forma di Giove risultano con una lieve inclinazione, rispetto all’orbita equatoriale del pianeta.  A ragion per cui, derivano le spiegazioni sulla deviazione nell’inclinazione dell’asse planetaria.

Attraverso il calcolo dell’astronomo tedesco, sul cambiamento cromatico delle lune di Giove nascono delle tabelle di studio del fenomeno, nel 1608. In seguito, Marius percorre l’osservazione su Venere e nota delle macchie solari, con la deduzione e scoperta che l’asse equatoriale del sole presenta un’inclinazione, rispetto alla forma ad eclissi. Quasi dieci anni dopo, gli studi di Marius valutano una periodicità, nella frequenza delle macchie solari. Inoltre, nasce l’osservazione dello studioso della Nebulosa di Andromedra.

La morte

L’astronomo tedesco decede ad Ansbach il 26 dicembre 1624, all’età di cinquantuno anni.

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