Parliamo di simboli, miti e credenze nella sessualità perché la sessualità umana è ricca di simboli. Il simbolo è stato trattato da Sigmund Freud, Carl Gustav Jung e Jacques Lacan, sullo sfondo dello strutturalismo di Ferdinand De Sausurre, ma le sue radici vanno ricercate fino ai tempi degli antichi Egizi.
Sessualità e simboli
Possiamo parlare di simboli, miti e credenze nella sessualità perché la sessualità umana è ricca di simboli. In riferimento alla sessualità, essa per lungo tempo è stata ritenuta un bisogno vitale, fino a divenire un desiderio che ha scopi diversi, nuovi oggetti sessuali e nuove fonti pulsionali. La ricerca di sensazioni gradevoli e il raggiungimento del piacere diventano l’obiettivo sia di uomini sia di donne. Così, la fonte pulsionale si origina in parti del corpo anche diverse dalla regione genitale. Per questo, la sessualità non può essere separata dalla sfera psichica. Riscopriamo, allora il simbolo che è connesso a miti e credenze.
Simboli, miti e credenze
Il linguaggio simbolico è il linguaggio universale che permette di unire la conoscenza interiore a quella esteriore. Vi sono simboli creati dalla natura e simboli creati dall’uomo. Il linguaggio dei simboli è un linguaggio trasversale.
Il simbolo, per definizione, è ciò che unisce. Così rappresenta il viaggio che l’individuo può fare dentro di sé. Jung parte dalla definizione di ‘inconscio collettivo’ che è una parte della psiche che si può distinguere dall’inconscio personale per il fatto che non deve la sua esistenza all’esperienza personale. Il contenuto dell’inconscio collettivo è formato da ‘archetipi’. Questi indicano, nella psiche, forme determinate che sembrano essere presenti sempre e dovunque.
Simboli, miti e credenze sono collegati tra loro. Infatti, si collega l’immagine visibile a quella dell’invisibile intuita occultamente. Racconti che solitamente crediamo siano destinati ai bambini, in realtà sono racconti iniziatici. Per poterli interpretare, bisogna conoscere la scienza dei simboli.
Ad esempio, la figura di un drago che sta a guardia del castello rappresenta la forza sessuale. E il castello è il corpo dell’uomo. Nel castello vi è la principessa a soffrire. Lei è l’anima che la forza sessuale mal dominata tiene prigioniera. Il cavaliere può rappresentare l’Ego e si impone di vincere il drago.
L’erotismo simbolico delle natiche
Lungo il corso della storia si è verificata una progressiva erotizzazione e sessualizzazione dei glutei, soprattutto ma non solo, femminili. Per i sessuologi, i glutei sono da sempre un luogo primario di presentazione e proposta sessuale nei primati. Sembra che il feticismo del seno possa derivare proprio dalla sua somiglianza ai glutei. In tal modo, si ha un’attrazione sessuale specifica anche della parte anteriore del corpo femminile, che diventa simbolo di giovinezza e di bellezza. Del resto è noto lo ‘spanking’, ovvero la sculacciata erotica, risalente all’epoca vittoriana. Rappresenta la forma principale di pornografia di quel periodo, con un mercato ricchissimo di opere di letteratura erotica riguardanti belle natiche che, appunto, erano da sculacciare.
Altri simboli, miti e credenze della sessualità
Nella mitologia greco-romana, si trova la dea Afrodite. Nasce dalla schiuma del mare o attraverso il miscuglio dell’acqua del mare col sangue paterno, versato al momento della castrazione. Non a caso, è dea dell’amore. Incarna il tenero amore e i sentimenti distruttivi. Il simbolismo del mito rivela che l’erotismo è più mentale che fisico.
Nella Bibbia si riscontra il prodotto simbolico della nudità di Adamo ed Eva che si sono coperti dopo aver perso l’innocenza, per aver mangiato il frutto proibito. Eva ha ceduto alla tentazione persuasa dal serpente, che rappresenta un ambiguo simbolo sessuale.
L’amuleto è la rappresentazione della protezione magica contro le cattive influenze: l’oggetto prescelto ha un potere di eccitazione del desiderio o di riduzione dell’angoscia provocata dal disagio sessuale che si vive.
Il bastone è un simbolo fallico. Infatti, associato al sesso, è il desiderio che esalta o consuma la persona. Come pure la libido che la spinge ad agire o che la distrugge, dominandola.
Conclusione
Da ciò è comprensibile che il simbolo è un elemento imprescindibile della sessualità umana. Non c’è simbolo se la psiche non si trasforma. E non c’è trasformazione della coscienza fuori dal simbolo. Così, il simbolo diventa un potente strumento per il lavoro terapeutico perché riporta a significati più antichi e primitivi. Tant’è che il processo simbolico è un’esperienza che permette di vivere nell’immagine e dell’immagine con carattere di realtà. Per comprendere il simbolismo, bisogna chiedersi il significato dell’atto o del gesto che esprime sessualità, dando attenzione ad atteggiamenti e fantasie da cui l’atto sessuale è accompagnato.
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