giovedì, Aprile 25, 2024

Sicurezza informatica a Cuba: legge che limita la libertà?

Cuba ha pubblicato la sua prima legge sulla sicurezza informatica. Questa è una mossa che i critici hanno liquidato come uno strumento per limitare le libertà politiche e civili nell’isola caraibica.

Le proteste nel Paese per la legge sulla sicurezza informatica

La legge, pubblicata sul quotidiano ufficiale, arriva a poco più di un mese dallo scoppio di proteste antigovernative senza precedenti in tutto il Paese. La successiva repressione del governo ha provocato un morto, decine di feriti e centinaia di arresti. L’Avana ha dato la colpa dei disordini alle potenze straniere che manipolano i suoi cittadini attraverso i social media.


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Cosa prevede la legge sulla sicurezza informatica?

La normativa prevede la sanzione delle attività online che costituiscono reato, come il cyberterrorismo, la cyberwar e la diffusione di informazioni false o lesive dell’immagine dello Stato. “Per la prima volta, il paese avrà uno standard legale per gli incidenti di sicurezza informatica”. Questo è quanto ha detto Pablo Dominguez, direttore della sicurezza informatica presso il Ministero delle comunicazioni.

La protezione dei dati

Il viceministro delle Comunicazioni Wilfredo Gonzalez ha difeso la legge. Ha infatti detto all’AFP che essa permetterebbe ai cubani di “proteggere i loro dati personali” e “la loro privacy”. Si potrebbe inoltre essere sicuri che “nessuno possa distorcere la verità, denigrare un funzionario del nostro paese o del nostro processo rivoluzionario”. Jose Miguel Vivanco, direttore per le Americhe di Human Rights Watch, ha affermato che la legge consentirà ai provider di Internet di interrompere l’accesso in base all’interpretazione del governo delle notizie false.

La reazione sui social media

La notizia ha provocato un’immediata reazione dei cubani sui social media. “Abbiamo il diritto di non essere d’accordo ed esprimerlo”, ha affermato l’utente @SailydeAmarillo. “Cuba è una dittatura e criminalizza la libertà di espressione”, ha twittato invece Karly, una cubana che vive in Costa Rica. Internet mobile, arrivato a Cuba solo nel 2018, è diventato rapidamente uno strumento cruciale per i gruppi di cittadini che vogliono esprimere le loro frustrazioni e richieste.

Interferenza degli Stati Uniti

La scorsa settimana, il governo ha accusato gli Stati Uniti di “aggressione” dopo che il Senato degli Stati Uniti ha adottato un emendamento che prevedeva che Washington fornisse ai cubani l’accesso a Internet per aiutarli a eludere la censura dell’Avana. “Non permetteremo questa interferenza”, ha detto Gonzalez della nuova politica degli Stati Uniti. Dopo le proteste dell’11 luglio, il governo cubano ha interrotto l’accesso a Internet per cinque giorni dopo che i social media sono stati utilizzati per spargere la voce sulle manifestazioni storiche.

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