martedì, Aprile 16, 2024

Sfollati in Mozambico:una marea di persone

Ormai è ufficiale che l’attacco di mercoledì scorso a Palma, causa dei numeroso sfollati in Mozambico, sia avvenuto per mano di ribelli Jihadisti affiliati all’Isis, poichè c’è stata la rivendicazione dell’atto. É dal 2017 che devastano la provincia di Cabo Delgado con la citta di Palma, con l’obiettivo di creare un califfato. Questi terroristi nel loro intento di impossessarsi del territorio, hanno lasciato dietro di loro 700.000 sfollati e 2.690 morti. Tutto nasce e converge verso i giacimenti di Gas e le compagnie internazionali che lo estraggono. C’è stato anche uno strano riserbo da parte del Paese africano ad affrontare apertamente il problema, per non perdere il primato dietro al quale si nascondevano. Ossia, l’unico Paese in Africa senza guerre interne, dopo i trattati di pace avvenuti nel 1992 in seguito ad una guerra civile durata 16 anni. Ma nel 2017 il “mito ” è crollato dopo 20 anni di tregua.

Gli interessi economici e gli sfollati in Mozambico: chi vale di più?

Agli analisti internazionali appare adesso evidente che a fronte della grande opportunità con le grandi compagnie straniere del petrolio, il Mozambico non si sia creato il problema di sradicare o spostare popolazioni per favorire gli impianti petroliferi o chiudere progetti che avrebbero portato beneficio alle popolazioni locali. Difatti è veramente discutibile che un Paese sotto scacco dal terrorismo, non accetti l’aiuto dei Paesi vicini ma assolda dei mercenari per la difesa dei suoi territori. E in molti casi questi si sono resi protagonisti di violenze contro la popolazione. É in questo contesto che un gruppo di ribelli, chiamati Al Shabaab, che significa appunto movimento di giovani, si è unito all’ISIS. Hanno trovato il solo modo che conoscevano per combattere uno Stato che si era dimenticato di loro.


Attacchi in Mozambico: l’esercito si riprende Palma?


Qual è la situazione attuale?

Dopo una settimana dall’inizio degli attacchi più massicci, i superstiti si sono diretti su dei barconi verso Pemba, dove i familiari aspettavano di veder arrivare chi un figlio, chi un genitore o un fratello. Solo in questa settimana gli sfollati in Mozambico sono stati 8mila. Già in 40mila sui 75mila abitanti di Palma erano arrivati precedentemente a Pemba. Sui barconi vengono traghettati circa 1000 persone per volta, e dall’altra parte c’è la speranza di trovare vivo un congiunto. Le Nazioni Unite hanno dichiarato che tra gli 8.166 persone sfollate in Mozambico la metà sono bambini. Al momento pare difficile che “normalità” possa rientrare tra i termini usati per descrivere i momenti vissuti in questa provincia devastata dell’Africa.

 

Cate Madapple
Cate Madapple
"Scientia potentia est: sapere è potere" è questo il mantra del giornalista che ad ogni nuovo giorno sa di sapere un po' di più.

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