Uno scenario insolito per il mondo della moda, ma mai come in questo caso accattivante e fascinoso. La sfilata Yves Saint Laurent firmata Anthony Vaccarello ha avuto come protagonista il deserto e ha rappresentato un delicato equilibrio fra la tradizione della casa di moda francese e il talento dello stilista belga. Questi ha ripercorso le orme del fondatore dell’azienda transalpina, il quale decise di trasferirsi in Marocco per trarre nuova linfa vitale per la sua ispirazione.
Vaccarello ha così deciso di allontanarsi dallo scenario cittadino di Parigi per presentare la sua collezione Primavera-Estate 2021 tra le dune desertiche marocchine. Parlando del significato del suo lavoro, ha affermato che il suo obiettivo primario era quello di far emergere “l’essenza delle cose”. Dunque non voleva portare in passerella nulla di troppo impegnativo o pesante, e per questo motivo ha scelto il deserto che, da sempre, per lui è sinonimo di libertà, serenità e spazi aperti. E così anche i suoi abiti sono risultati “più morbidi” avvolti da un’atmosfera delicata e accogliente.
Non è un caso, dunque, se in questa sfilata Yves Saint Laurent è stato messo da parte qualsiasi estremismo volto a stupire a tutti i costi il pubblico. In questa circostanza, infatti, il punto di rottura è stato dato proprio dalla volontà di trasmettere un semplice desiderio di libertà. Un appuntamento che ha messo in risalto le innate caratteristiche della casa di moda francese con il tocco sopraffino di Vaccarello.
Sfilata Yves Saint Laurent: gli abiti che hanno “illuminato” il deserto
La sfilata Yves Saint Laurent Primavera-Estate 2021 è stata così dominata dagli aspetti immancabili degli abiti transalpini, uniti al senso dell’estetica e alla sensualità dello stile di Vaccarello. È in questo modo che il 38enne belga ha voluto rispondere a questo periodo di grandi turbamenti e preoccupazioni, ricalcando un po’ quanto era accaduto negli Anni ’60, un’epoca travagliata ma allo stesso tempo piena di sogni e speranze per un futuro migliore.
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Di conseguenza, le donne mettono in prima piano l’esigenza di vestirsi innanzitutto per stare bene con se stesse, con look che non sono mai troppo estremi. Ed è questo il maggior punto di contatto tra l’esaltazione della femminilità della tradizione di Yves Saint Laurent con l’eleganza di Vaccarello.
I vestiti che si sono alternati in passerella privilegiavano linee morbide e forme delicate. Tra i look proposti, un interessante accostamente tra tunica e pantaloni adatti per uscire. Quindi una giacca con maxi tasche che ha ricordato molto da vicino quelle sahariane di Saint Laurent, così come il blazer allungato o la maglia in jersey. Ha sfilato anche una tuta con portamento disinvolto, oppure un look con camicia in seta e bluse nude. Hanno attirato l’attenzione anche i pantaloncini ciclisti, simbolo del senso di libertà portato in passerella da Vaccarello. Intrigante la lingerie, arricchita da body in seta e pizzo che non hanno fatto mancare un pizzico di sana sensualità.