giovedì, Aprile 25, 2024

Serpenti: la paura insita nei nostri geni

La paura dei serpenti è qualcosa di atavico, presente non solo nell’uomo ma anche nei nostri parenti più prossimi come le scimmie.

Un nuovo studio sembra dimostrare e confermare che tale paura è innata, dunque scritta nei geni di umani e primati.

Le reazioni dei bambini alla vista dei serpenti

I ricercatori hanno mostrato ad alcuni bambini con un età compresa tra i 7 e i 10 mesi una sequenza di immagini raffiguranti diversi animali, rilevando le reazioni cerebrali alla vista di ognuna di esse.

Le apparecchiature hanno rilevato dei picchi di attività del lobo occipitale dei bambini (dedicato all’elaborazione delle immagini visive) nel momento in cui i ricercatori mostravano loro immagini di serpenti.

L’attenzione dei bambini nei confronti delle immagini raffiguranti i serpenti era maggiore rispetto alle altre, nonostante non ne avessero mai visto uno prima di allora.

Leggi anche:

Questione di forme

Le immagini che raffiguravano animali con soltanto alcune delle caratteristiche tipiche dei serpenti (come la forma allungata dei bruchi e i colori e la lucentezza della pelle delle rane) non sortivano gli stessi effetti.

Il lobo occipitale dei bambini reagiva maggiormente alla combinazione di tutte le caratteristiche fisiche specifiche ed esclusive dei serpenti: forme allungate e spiralate o sinuose, e pelli lucenti.

Retaggio di tempi antichi

Questo comportamento sembra avere avuto origine in tempi lontani, quando ancora l’uomo viveva in ambienti selvaggi dove identificare subito creature potenzialmente pericolose poteva fare la differenza tra vivere o morire.

Normalmente nell’uomo, nei primati e in altri animali l’identificazione di potenziali predatori viene trasmessa alla prole, che impara a distinguere le varie minacce osservando le reazioni degli adulti in presenza di uno specifico predatore.

Nel caso dei serpenti, però, la storia è diversa.

la selezione ha favorito la sopravvivenza di quegli individui che possedevano una repulsione innata verso questi animali con conseguenti reazioni di fuga più immediate. Allontanarsi velocemente alla vista di animali potenzialmente velenosi, o potenziali predatori come i grossi serpenti costrittori, era vitale.

Leggi anche: Il serpente immune al veleno delle sue prede

Dario Geloso
Dario Geloso
Classe 1994. Originario della Sicilia vivo a Brescia dove lavoro in qualità di commesso per un negozio di articoli sportivi. Nel tempo libero studio da semplice appassionato la natura e i suoi sistemi di conservazione, amo le gite nel verde e scrivo articoli di carattere scientifico.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisement -spot_img

Latest Articles