Serie A, vincono Juve, Napoli e Inter: l’allenamento della domenica

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Il concetto è stato ribadito più volte: venti squadre, nel campionato italiano, sono troppe e i risultati delle prime quattro giornate lo stanno certificando senza mezzi termini.

Salta all’occhio il sei a zero del Napoli contro la neopromossa Benevento, in uno dei derby più fasulli della storia del calcio moderna, ma non sono da meno le vittorie di Juve, Roma e Inter che, nonostante qualche resistenza annunciata, tolgono qualunque dubbio sulla necessità di intervenire celermente per rivedere l’attuale formula.

Un obbligo formale, per cercare di migliorare la qualità del movimento e la bontà del torneo, chiaramente squilibrato a favore delle prime della classe e decisamente “non allenante” (come direbbe Fabio Capello) in ottica internazionale.

E’ inutile continuare ad ammirare prodezze balistiche e gesti straordinari come quelli di Dybala, Mertens ed Insigne, se gli outsider in circolazione sono Cutrone, Pellegri e Simeone; intendiamoci, ragazzi meravigliosi e veramente talentuosi, che però, ora, non possono reggere il confronto tecnico con i loro idoli.

La Serie A è ad un punto di svolta: o accetta di rinnovarsi, favorendo una competizione propedeutica ad una crescita europea, o rimarrà solo uno dei tanti campionati, in cui i campioni, quelli veri, non verranno mai più a giocare.

E se quest’ultimi venissero a mancare il calcio, probabilmente, non avrebbe ragione d’esistere, perché la passione è un sentimento forte, ma di fronte all’abbandono di colui per il quale si nutre, finisce per spegnersi inesorabilmente.

C’è bisogno dei grandi protagonisti, dei grandi allenatori e dei grandi club: per un grande campionato e un grande pubblico.