giovedì, Aprile 18, 2024

SENSORAMA: il dubbio della percezione al MAN di Nuoro

SENSORAMA adotta il modello del Museo delle illusioni e affida a artisti e videomaker contemporanei l’esplorazione della relazione tra Visione e Percezione. L’obiettivo è mostrare la complessità dei fenomeni cognitivi e il “piacere” di essere ingannati. L’evento inaugura venerdì 8 luglio alle 18.30 e prosegue fino al 30 ottobre al MAN di Nuoro.


Man Nuoro: le attività dei prossimi mesi


Quale riflessione sfocia nella mostra SENSORAMA?

L’illusione è la nostra realtà. Perché del mondo, là fuori, vediamo il poco che i nostri occhi sono in grado di vedere. How your eyes trick your mind, dicono gli inglesi. Il risultato è una rappresentazione delle cose che non è reale per niente. Tocca al nostro cervello orientarsi fra apparenze ed enigmi. Chi si occupa di percezione parte da tali premesse, ma sa di avere alle spalle secoli di discussione filosofica, da Platone in avanti. La domanda “vediamo davvero la realtà?” è un antico dilemma. Oggi però le neuroscienze possono cominciare a dare una risposta, studiando gli organi di senso e analizzando la capacità del cervello di interpretare i segnali che gli inviano.

MAN di Nuoro e linguaggi post pandemici

Il museo si occupa di ricerca e linguaggi del contemporaneo. Quindi inaugura una stagione espositiva che mira a riflettere su temi sollecitati dal dramma della pandemia. Tratta la comunicazione interrotta, lo sguardo velato dal diaframma di uno schermo, la lettura delle immagini sottratte alla vista e restituite in una realtà virtuale. Tornare a allenare gli occhi e a porsi interrogativi sulla verità (o meno) della visione è lo scopo della mostra. Partendo dai padri nobili di una pittura di verità e d’inganno, René Magritte e Giorgio de Chirico, apre lo spettro alle indagini estetiche più recenti su percezione e autenticità. In esposizione dunque le fotografie allo specchio di Florence Henri o le tavole ottico-cinetiche di Alberto Biasi, gli ambienti avvolgenti e conturbanti di Peter Kogler o Marina Apollonio. Nel percorso le sculture anamorfiche di Marc Didou o le performance intese come trompe-l’œil umani di Liu Bolin, l’uomo invisibile.

SENSORAMA e le esperienze sensoriali al cinema

Il titolo della mostra è ispirato al nome di una macchina ideata nel 1957 dal regista statunitense Morton Heilig per testare esperienza sinestetiche nel suo cinema. Voleva amplificare impressioni, oltre che sonore con audio stereofonico, persino tattili, dinamiche e olfattive. Per vedere la musica è il nome di una sezione riservata a scoprire proprio la sinestesia, l’automatismo psichico che consiste nell’associare in un’unica immagine impressioni di sfere sensoriali diverse. SENSORAMA è tanto palcoscenico, arte d’artificio per eccellenza, “fabbrica delle illusioni” fin dall’esordio e terreno di sperimentazioni visive delle Avanguardie. Il percorso della mostra contempla la cinematografia fantastica di George Méliès basata sulla sparizione degli oggetti ottenuta con uno primitivo stop frame e la levitazione, la ripresa a passo uno. Si arriva alle fantasmagoriche interazioni tra Léger, Man Ray, Picabia, Cocteau, Ducham e spettacolo. Cinematografia sperimentale appunto che, giocando con inganni e deformazioni percettive, butta all’aria la “consueta” esperienza del reale.

Installazioni e la stanza magica

I meravigliosi paradossi dell’era digitale. Con l’installazione in realtà aumentata la “non realtà” esce dai suoi confini, allaga la nostra percezione e dà un accesso a nuovi significati in una visione/versione multilayer. Senza l’impiego di device, ma con all’utilizzo del telefonino, Bring Your Own Device, si potrà vivere la fascinazione intelligente e complessa di un contenuto a più strati. Il progetto si arricchisce di installazioni site specific, interventi studiati ad hoc per il MAN da parte di Felice Varini, autore di disegni nello spazio, monumentali quanto effimeri. C’è anche una stanza magica progettata dal designer Denis Santachiara e una grotta di libri scavati come rocce da impronte di corpi impalpabili realizzata da Marco Cordero.

Un invito a indagare la realtà

SENSORAMA rappresenta insomma il grado zero della percezione, utile a ripulire lo sguardo, per tornare a stupirci di fronte ai paradossi della vista. Propone di ricominciare a osservare le opere con sguardo indagatore, avvicinarci alle immagini consapevoli di un limite fluido fra reale e virtuale. Occorre essere pronti a aguzzare gli occhi per svelare i meccanismi che orchestrano il processo stesso della visione. Un invito a imparare a guardare. Ma, soprattutto, a dubitare. In mostra ci sono le opere di: René Magritte, Giorgio de Chirico, Maurits Cornelis Escher, Florence Henri, Alberto Biasi, Luigi Mazzarelli, Peter Kogler, Felice Varini. Puoi ammirare anche i lavori di: Marina Apollonio, Denis Santachiara, Marc Didou, Peter Miller, Liu Bolin, Marco Cordero, Humans since 1982, Ole Martin Lund Bø, Paolo Cavinato, Cinzia Fiorese, Marco Di Giovanni, Giuliano Sale, Greta Frau, Kensuke Koike. Catalogo Electa con testi di Baingio Pinna, Chiara Gatti e Tiziana Cipelletti.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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