giovedì, Aprile 18, 2024

Secondo Bonometti il settore auto è “il grande malato”

Il settore auto è il grande malato dell’industria italiana. Così almeno secondo Bonometti, il Presidente di Officine Meccaniche Rezzatesi.

Le cose vanno così male secondo Bonometti?

Le parole di Marco Bonometti, anche ex Presidente di Confindustria Lombardia, sono state molto chiare. Ritiene che il settore auto sia “il grande malato” dell’industria italiana, e lo fa dati alla mano. Infatti, stando alle immatricolazioni dei nuovi veicoli, a gennaio le vendite sono state inferiori al 2021, contando un meno 19%. In confronto con il 2019, invece, la perdita ha raggiunto il 35%.


Mercato auto europeo 2021 in preoccupante calo


Necessità di misure urgenti

Marco Bonometti ha rilasciato queste dichiarazioni in un’intervista a Il Sole 24 Ore. “Se vogliamo salvare il settore auto servono misure urgenti per sostenere la competitività delle imprese, a cominciare dai costi energetici. Il problema più urgente per la sopravvivenza dell’industria italiana è il caro energia. Questa contingenza dimostra che è inutile parlare di mobilità elettrica se prima non affrontiamo la transizione energetica” ha spiegato. “Oggi le nostre aziende fanno i mutui non per fare innovazione ma per pagare le bollette. L’elettrificazione della mobilità deve tener conto della necessità di rendere neutrale, per le emissioni di CO2, l’energia”.

Incentivi necessari

“L’Italia, che dipende per il 90% da forniture di altri Paesi, subisce la speculazione” prosegue Bonometti. “Il secondo Paese più industrializzato dopo la Germania è il più penalizzato. Per contribuire all’abbattimento della CO2 basterebbe fare una grande campagna per eliminare le motorizzazioni dall’Euro 1 all’Euro 4. Gli incentivi servono a mantenere competitiva la produzione di motori endotermici per gli anni che restano e garantire le risorse necessarie alle imprese per affrontare la transizione”.

Basta scelte ideologiche

Sempre secondo Bonometti, non è più tempo di scelte ideologiche. “Serve un progetto per l’industria italiana che garantisca la produzione di almeno un milione di auto l’anno” ha continuato. “Per far questo il Paese deve essere attrattivo e competitivo. È il tema sollevato dal CEO di Stellantis, Tavares. Il taglio del costo del lavoro al Sud è una strada, così come l’obbligo per le multinazionali di privilegiare i componenti Made in Italy. Il nemico qui non è la tecnologia, ma il carbone e i carburanti fossili. A maggior ragione evidenziamo come la scelta dell’auto elettrica, senza porre il tema energetico, è una scelta ideologica e non scientifica e industriale. L’auto elettrica è una delle soluzioni, ma non l’unica” conclude.

Serena Nencioni
Serena Nencioni
Nata all'Isola d'Elba, isolana ed elbana e orgogliosa di esserlo. Amo la scrittura e la musica.

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