Le Scuole Italiane sono sempre più nel caos, dovendo rispettare i protocolli sanitari ma cercando anche di non far rimanere indietro i programmi riguardo all’istruzione dei ragazzi e dei bambini in particolare. Soprattutto per i maturandi questo anno è difficile, per via dell’esame finale da svolgere per ottenere il diploma. Nel Governo Draghi le Scuole dovranno comunque tenere conto di molti aspetti per la possibile riapertura.
Covid scuole chiuse i diritti dei genitori
Scuole Draghi: cosa ha deciso il Governo?
Il nuovo Dpcm che sarà varato oggi 2 Marzo 2021 obbliga le Scuole che si trovano nelle Regioni della zona Rossa a restare chiuse per via dei contagi troppo alti. Ma la decisione che sta scatenando non poche polemiche è che nelle zone arancioni la decisione di chiusura non spetterebbe al Governo ma alle stesse Regioni interessate. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si è opposto alla chiusura delle scuole in zona arancione: ” Se vogliamo chiudere le scuole in arancione, allora voglio vedere chiusi anche i centri commerciali. Non è pensabile non far andare i ragazzi in aula e vederli poi assembrati fuori”. La notizia trapelata è quindi quella di lasciare l’autonomia alle regioni che raggiungono il parametro di 250 casi ogni 100mila abitanti: qualora fossero in zona arancione, potrebbero essere i governi locali a dover decidere se chiudere o tenere aperti gli istituti scolastici.
Cosa ha detto Agostino Miozzo?
Il Coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo ha detto che l’interruzione della didattica in presenza nelle regioni in zona arancione deve superare i 250 casi di Coronavirus ogni 100 mila abitanti. Anche l’incontro di ieri sera primo Marzo non è stata sufficiente a chiudere i lavori per il primo Dpcm siglato da Mario Draghi. Il provvedimento dovrà entrare in vigore il 6 marzo e sarà valido per 30 giorni. Sarà presentato dai ministri della Salute e agli Affari regionali Roberto Speranza e Maria Stella Gelmini, dal presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ed inoltre dal presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. Ma molti governatori delle Regioni sono contrari alla chiusura delle scuole nelle zone arancioni se i negozi restano aperti.
Scuole Draghi: che cosa ha detto Luca Zaia?
Luca Zaia Governatore del Veneto ha detto chiaramente: “Molte delle Regioni che oggi sono in difficoltà hanno aperto le scuole quasi un mese prima di noi. Guardiamo i dati epidemiologici: credo che la correlazione con le scuole ci sia fino in fondo. Non lo dico io, ma la letteratura scientifica”. “Non voglio aspettare che si ammalino i bambini prima di dover chiudere queste scuole”, gli ha fatto eco il governatore calabrese Nino Spirlì. La linea dei prudenti trova supporto nei numeri della pandemia in Italia: lunedì primo marzo rispetto al lunedì della settimana precedente i contagi sono aumentati del 36 percento.
Per quanto riguarda le scuole, è la questione varianti ad allarmare particolarmente gli scienziati: il 60 percento degli attualmente positivi ne sarebbe colpito sommando le varianti inglese, brasiliana e sudafricana. E sulle varianti diversi studi hanno dimostrato che si diffondono con estrema facilità anche tra la popolazione giovane e in età scolastica.
Sito Ministero dell’Istruzione: https://www.miur.gov.it/