venerdì, Dicembre 13, 2024

Scoperta rivoluzionaria: cellule che sopravvivono alla morte

Si chiamano cellule zombie e, il nome deriva proprio dalla capacità di sopravvivere alla morte del paziente. Ma non solo. Alcune avrebbero la capacità di crescere l’attività delle proprie proporzioni. La ricerca, è stata svolta dall’Università dell’Illinois di Chicago.

Che cosa sono le cellule zombie?

I ricercatori, dopo aver prelevato una porzione di cervello durante un intervento di routine. L’espressione dei geni, dopo la morte, non solo continuava, ma è pure aumentata. Le hanno appositamente chiamate cellule zombie, data la capacità di sopravvivenza, quando questa, non dovrebbe sussistere. Si tratta di un gene specifico di determinate cellule: quelle gliali. Da queste, crescono delle appendici simili a delle “braccia” anche molte ore dopo il decesso. Essendo cellule antinfiammatorie, la cosa parrebbe anche apparentemente normale. Ma ciò che ne deriva, potrebbe essere applicato ad ulteriori studi scientifici come l’autismo, la schizofrenia ed il morbo di Alzheimer. La maggior parte degli studi, ad oggi attuati, precludono che quando il cure si ferma, smettendo di battere, anche il restante del nostro corpo, tra cui il cervello, si spenga. Non sarebbe così invece, dando vita ad una serie di possibilità scientifiche.

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Uno studio mai attuato prima

Loeb ed i colleghi, hanno analizzato parte del tessuto prelevato da un paziente affetto da epilessia. Infatti, per aiutare ad eliminare le convulsioni che questa malattia procura, viene prelevato tessuto cerebrale. Ma non tutta la parte prelevata è necessaria per attuare la diagnosi patologica. Motivo per cui, il restante viene sottoposto a studi scientifici. Ed è proprio una porzione di questo che ha permesso di comprendere le Cellule zombie. Nelle 24 ore post-mortem, i geni analizzati avevano un andamento piuttosto stabile. Un gruppo di geni implicato nel pensiero e nella memoria dell’uomo, si è rapidamente degradato nelle ore successive alla morte. Un ulteriore ceppo di geni, invece, ha raggiunto il picco della propria vita circa 12 ore dopo la morte. Si tratta appunto delle cellule zombie.

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