E’ scontro tra Macron-Le Pen i due finalisti alle elezioni presidenziali, che in diretta TV, si sono confrontati anche su pensioni Russia e scuola. E mentre ci avviciniamo al ballottaggio finale questo fine settimana, la posta in gioco per la Francia, per l’Europa e per l’ordine di sicurezza globale è più alta di quanto non fosse da molto tempo.
Scontro Macron-Le Pen: quali i temi del dibattito?
La candidata alla presidenza francese di estrema destra Marine Le Pen sta facendo gli straordinari per ribattezzare se stessa e il suo partito National Rally (RN). Dimentica i simboli nazisti e gli skinhead che hanno definito la precedente iterazione del partito sotto suo padre, oggi, la giovane Le Pen mira a rifocalizzare la politica di estrema destra. Sulle preoccupazioni sociali ed economiche della Francia, portate in netto rilievo dalle ricadute della guerra in Ucraina. Ma dietro la sua chirurgia estetica, l’anima della RN come partito profondamente razzista e nativista è ancora intatta. E ha normalizzato le opinioni di estrema destra nel discorso mainstream in tutto lo spettro politico. Intanto entrambi interrogati sull’Ucraina, il candidato Macron accusa la sua rivale di “dipendere dalla potenza russa” e “da Mr. Putin“. Nonchè di aver “preso un prestito da una banca russa”. E dice: “Parla con il tuo banchiere quando parla di Russia, questo è il problema signora Le Pen”.
Cosa propone Marine Le Pen?
Le possibilità di Le Pen di vincere le presidenziali, questa volta, sono molto migliori di quelle del 2017. Quando Macron l’ha sconfitta sonoramente. Negli anni successivi, Le Pen ha capitalizzato il malcontento popolare nei confronti delle politiche economiche neoliberiste di Macron, che hanno raggiunto il culmine con il cosiddetto movimento dei gilet gialli. Il mainstreaming di Le Pen è ingannevole eppure il programma rimane agghiacciante nazionalista. In particolare su questioni relative all’immigrazione, all’integrazione e alla cittadinanza. Difatti, Marine Le Pen potrebbe impiegare, o mettere da parte, le istituzioni del Paese per portare avanti la sua agenda. Le sue promesse elettorali includono una serie di misure che sembrano violare la costituzione francese e accordi internazionali, come i trattati dell’Unione europea. Mentre sulla laicità, vuole “lottare contro l’islamismo“, chiudere le moschee “radicali” e proibire l’uso del velo negli spazi pubblici. In quanto si tratterebbe, a suo dire, di un atto di sottomissione. Emmanuel Macron la accusa di “confondere tutti i problemi”, mettendo sullo stesso piano velo, terrorismo, islamismo. E dice: “la laicità non è combattere una religione“. Per il presidente uscente, Marine Le Pen creerebbe, con il suo provvedimento, “la guerra civile nelle città“. Per il Capo dello Stato, questa elezione “sarà un referendum a favore o contro ciò che siamo profondamente”. .
Scontro Macron-Le Pen: le differenze
I candidati possono sembrare uguali, ma questa è un po’ un’illusione ottica. Macron non è più l’eccitante giovane anticonformista che ha preso d’assalto l’Eliseo. Avendo sottratto il sostegno di un centrosinistra frustrato e di un centrodestra tormentato dagli scandali. Ha lottato per governare durante le crisi, come le proteste dei Gilet Gialli e gli scioperi per la riforma delle pensioni. Il suo approccio ora è rivolto ai temi della disabilità, della parità tra uomini e donne, come quello dei territori d’oltremare. E della protezione dei minori, che sarà al centro del prossimo quinquennio. Mentre sugli stipendi degli insegnanti, Emmanuel Macron promette che “non ci sarà inizio carriera sotto i 2.000 euro“. Marine Le Pen, invece, vuole aumentare gli insegnanti del 3% all’anno. La strategia di Le Pen è quella di concentrarsi sugli elettori a basso reddito. Che sentono sempre più, che la sinistra tradizionale abbia abbandonato loro e i loro interessi. Fa una campagna sull’alto costo della vita e sull’aumento dei prezzi dell’energia, che incolpa allo sviluppo delle rinnovabili. E sulla fallita diplomazia di Macron con la Russia e le sanzioni occidentali. Intanto dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, Le Pen ha rapidamente spappolato i suoi volantini per la campagna e ha prodotto una versione epurata delle foto amichevoli di lei e Vladimir Putin.
Leggi anche – Denuncia contro Zemmour di estrema destra per il testo agli ebrei in Francia