venerdì, Aprile 19, 2024

Scontri a Washington tra manifestanti pro e anti Trump

I sostenitori del presidente Donald Trump sono scesi in piazza per manifestare contro il furto delle elezioni. La manifestazione, inizialmente pacifica, è poi sfociata in tensioni e scontri a Washington tra gruppo pro e anti Trump. Intanto il tycoon si gode il bagno di folla e attacca tutti, ma si sta avvicinando il giorno della resa. Infatti sta perdendo tutti i ricorsi legali intentanti in vari Stati per contestare il voto.

Scontri a Washington, cos’è successo?

Il presidente Trump continua a sostenere che ci sono state frodi nelle elezioni e per questo avrebbe vinto lui. Sostiene che vi sono stati molti voti illegali e nella sua ultima fantasia ha anche affermato che ha perso perché le macchine di conteggio dei voti sono state fabbricate in Cina.

Ieri numerosi sostenitori di Trump si sono radunati a Washington per manifestare contro il furto delle elezioni. Un’ondata di sostenitori del tycoon si è fatta strada nella capitale della nazione per prendere parte a quello che è stato pubblicizzato con molti nomi tra cui il Million MAGA March e Stop the Steal DC. La manifestazione è iniziata al Freedom Plaza intorno a mezzogiorno. Women for America First, un gruppo guidato dall’ex attivista del Tea Party Amy Kremer, ha organizzato l’evento al Freedom Plaza, dove si sono riuniti un mix di gruppi di destra tra cui i Proud Boys. 

La maggior parte dei manifestanti portava cartelli o indossava magliette dove vi era la scritta a sostegno di una diffusa frode elettorale. I relatori all’evento come il presentatore di Infowars Alex Jones hanno incoraggiato la folla a non perdere la speranza sui risultati delle elezioni. Jones ha urlato alla folla: “Ci vorranno settimane, forse mesi, ma rimarremo con questo presidente, Donald J. Trump”.

Nella notte iniziano le tensioni tra i pro e anti Trump

Dopo una giornata di manifestazioni per lo più pacifiche, nella notte si sono verificati scontri a Washington tra i manifestanti pro Trump e quelli anti Trump. I video mostrano membri di entrambi le parti lanciare oggetti uno contro l’altro, scambiarsi spinte, pugni e schiaffi. Gli scontri hanno causato un accoltellamento e almeno 20 arresti. Due agenti della polizia sono rimasti feriti e diverse armi da fuoco sono state recuperate dalla polizia.

Trump ha lasciato la Casa Bianca per andare a giocare a golf e si è concesso il bagno di folla. Nella notte Trump si è accanto contro tutti. Ha attaccato l’organizzazione della sinistra antagonista Antifa per aver aggredito i manifestanti suoi sostenitori, la polizia per essere intervenuta troppo tardi, il sindaco di DC perché non è in grado di fare il suo lavoro e infine il silenzio dei media nemici del popolo sulla folla dei suoi fan.

Anche diverse altre città sono state teatro di manifestazioni a favore di Trump. A Delray Beach, in Florida, diverse centinaia di persone hanno marciato con cartelli con la scritta “Conta ogni voto” e “Non possiamo vivere sotto un governo marxista”. A Phoenix, in Arizona almeno 1500 persone si sono radunate per protestare contro la vittoria di Biden. Anche in Oregon vi sono state manifestazione pro Trump.

Alle elezioni non ci sono prove di frodi elettorali

Nonostante le affermazioni di Trump sulla frode elettorale, non ci sono prove sostanziali che suggeriscano che le elezioni siano state oggetto di irregolarità. Giovedì una coalizione di funzionari per le elezioni statali e federali ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che “non ci sono prove” che un sistema di voto sia stato compromesso o di voti persi durante le recenti elezioni generali. Hanno aggiunto che questa è stata l’elezione più sicura nella storia americana. Inoltre il Presidente Trump sta perdendo in tutti i ricorsi legali presentati.


Leggi anche: Funzionari elettorali: nessuna prova di frodi elettorali diffuse

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