Sindacati e governo sono ai ferri corti. Polemiche e rimbeccate non si fermano, e i rappresentanti dei lavoratori proclamano lo sciopero per il 9 dicembre. Si tratta di uno sciopero nazionale del pubblico impiego. L’esecutivo resta inerte di fronte alle proteste vibranti. Quello che i sindacati denunciano è la mancanza di risorse necessarie al rinnovo dei contratti 2019-2021. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra Dadone si sono detti attoniti. Secondo Giorgia Meloni la decisione di proclamare uno sciopero è da irresponsabili. Ed anche il web insorge.
Perché i sindacati annunciano lo sciopero per il 9 dicembre?
Lo sciopero del settore pubblico, proclamato per il 9 dicembre, mira ad ottenere il rinnovo dei contratti e l’aumento di stipendio. La classe politica accoglie con stupore la decisione dei sindacati. Il premier Giuseppe Conte critica la scelta e il Pd di Zingaretti si trincera dietro un silenzio imbarazzato. Il ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, dichiara senza mezzi termini: “Proviamo a difendere il Paese in questa guerra, eppure qualcuno pensa di bloccare l’Italia e mettere a rischio la già fragile tenuta sociale. Ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”.
Effetto boomerang dello sciopero
La scelta degli statali convince poco gli stessi sindacati. Le critiche velatamente riguardano l’effetto boomerang che produrrà la decisione di uno sciopero nazionale. Il premier Conte si è lasciato andare ad una dichiarazione che ha messo d’accordo chi critica la decisione degli statali: “Un impiegato statale, oggi, non muovendosi da casa, può esercitare la propria attività con risparmio di tempo e risorse. Altre categorie, come gli esercizi commerciali e le partite Iva, stanno soffrendo.” Nonostante tutto, i sindacati proseguono in direzione di uno sciopero nazionale, fermi sulle richieste già formulate.
Le richieste dei sindacati
L’obiettivo dei sindacati è ottenere quelle risorse che mancano per avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato. Sul tavolo c’è anche il finanziamento dei rinnovi Ccnl Sanità Pubblica, Funzioni Locali e Funzioni Centrali. Lo stanziamento di ulteriori 600 milioni, rispetto ai 400 già programmati, rappresenta la condizione per sedersi a un tavolo secondo Furlan.