giovedì, Aprile 25, 2024

Scienziati russi criticano vaccino Sputnik V

Tre scienziati russi, Olga Rebrova, Vasily Vlasov e Valery Aksenov hanno scritto una lettera in cui criticano lo studio di Lancet sul vaccino contro il coronavirus Sputnik V. I tre affermano: “Mettere a rischio le persone pur di arrivare primi nella gara delle dichiarazioni è qualcosa che non ci possiamo permettere”.

Vaccino Sputnik V è sicuro?

Negli ultimi mesi il vaccino contro il coronavirus costituisce uno dei principali dibattiti al livello mondiale. Ogni Stato è alle prese con una vera e propria corsa a un “antidoto” che funzioni contro la diffusione del Covid-19. I primi ad affermare di aver trovato un vaccino sono stati i russi. Tuttavia, fin dall’inizio, molti scienziati hanno messo in dubbio la reale efficacia di questo vaccino. La rivista Lancet è stata la prima rivista di divulgazione scientifica a pubblicare i dati relativi alla sperimentazione del vaccino Sputnik V. Il governo di Mosca è pronto a vaccinare un’intera popolazione con questo vaccino. Ora, tre scienziati russi hanno deciso di scrivere una lettera a Lancet, nella quale chiedono una revoca della pubblicazione dell’articolo sul vaccino Sputnik V.

Il dottor Vasily Vlasov, la dottoressa Olga Rebrova e la redattrice scientifica di Bionica Media Valery Aksenov, in una lettera intitolata “Dietro al battage mediatico – un disegno difettoso, un’esecuzione scarsa e una pubblicazione discutibile”, hanno scritto: “Motivo della nostra lettera è che a settembre abbiamo chiesto agli autori di fornire i dati della ricerca iniziale, come promesso nella Dichiarazione sulla condivisione dei dati dell’articolo stesso. Da più di due mesi ormai, gli autori dell’articolo non hanno risposto alla nostra richiesta”.

La lettera dei tre scienziati russi che criticano Sptutnik V

Nella lettera, i tre scienziati sono rimasti sbalorditi dalla mancanza di risposta da parte degli autori di Lancet. Parlano addirittura di gravi carenze nello studio del vaccino. I tre affermano: “I metodi per selezionare i gruppi di volontari sia nella fase 1 che nella fase 2 non sono descritti. Tutti questi fattori suggeriscono che esiste un’alta probabilità di bias del campione”. Inoltre si sottolinea che il Gamaleya Institute non ha mai risposto alle domande dei tre esperti in questione. Già questa è una violazione delle regole di trasparenza e integrità proprie della ricerca scientifica. Si evidenzia poi come, una volta selezionati 100 volontari per lo studio di fase 1 e 2, si è proceduto solo su 76 di essi, senza dare alcuna spiegazione. Inoltre, sembra che non sia stata fornita alcuna informazione chiara di come si siano formati i vari gruppi sperimentali.

Sputnik V potrebbe non essere sicuro

La lettera prosegue evidenziando che, sebbene l’efficacia del vaccino nell’indurre anticorpi sia riportata pari al 100%, in realtà avere utilizzato gruppi di pazienti per dimostrarla porta a un intervallo di errori su questa stima molto alto. Gli esperti asseriscono che ancor peggiori sono gli aspetti che riguardano la sicurezza del vaccino in sé, che resta inaccettabilmente sconosciuta, anche dopo la pubblicazione dei dati di sperimentazione. Secondo gli scienziati, avendo utilizzato un così esiguo numero di campioni, la probabilità di perdere eventi avversi anche importanti indotti dal vaccino è molto alta.

Scienziati russi criticano: forse i dati sono stati falsati

Inoltre, sottolineano che i numeri riportati nel testo per la quantità di anticorpi specifici misurati all’inizio della sperimentazione divergono fra le figure e le tabelle dell’articolo. Gli scienziati dicono: “Le tabelle contengono stime dei parametri degli anticorpi al giorno 0 pari a 1 e 1.250. Gli autori riferiscono invece che tutti i volontari non avevano anticorpi contro il Sars-Cov2 al giorno 0. Non c’è spiegazione per questo. Gli autori potrebbero avere sostituito gli zeri con 1 per calcolare la media geometrica. Ma questa è considerata una falsificazione dei dati”.

I tre scienziati russi meritano un applauso

I tre scienziati russi si aggiungono a molti altri ricercatori di tutto il mondo. Hanno tutti espresso la loro preoccupazione per la mancanza di trasparenza e di risposta da parte dell’istituto Gamaleya. Vlasov, Rebrova e Aksenov hanno quindi fatto bene a scrivere questa lettera alla rivista per cercare di ristabilire l’etica e l’integrità del processo di sperimentazione dei vaccini.


“Come possiamo fidarci del vaccino russo senza dati di prova?”, i dubbi degli scienziati

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