Scandalo McKinsey al Mef è davvero uno scandalo?

Secondo alcune indiscrezioni il neo premier Draghi avrebbe appaltato la stesura del Recovery Plan alla società di consulenza statunitense

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Scandalo McKinsey

È arrivato il primo “scandalo” del governo Draghi. Secondo indiscrezioni il neo premier avrebbe affidato la stesura del Recovery Plan alla società statunitense McKinsey. Scoppia così la polemica sui social e sui giornali, con una indignazione che va dai leader della sinistra fino a Giorgia Meloni. Ma lo scandalo McKinsey è davvero uno scandalo?

Lo scandalo McKinsey al Mef

Come ogni governo anche il governo Draghi inizia a riscuotere le prime polemiche. Il neo premier, che fino ad oggi ha agito nell’ombra, è stato chiamato in causa dopo che è iniziata a circolare la voce che avrebbe affidato la stesura del Recovery Plan alla società americana McKinsey. Il nome di questa società di consulenza infatti è legata a diversi casi controversi in America. La McKinsey ha dovuto pagare quasi 600 milioni di dollari di risarcimenti per il proprio ruolo nell’alimentare l’epidemia di dipendenze di oppiacei negli USA. Inoltre è accusata di aver collaborato con l’amministrazione Trump per le politiche repressive contro l’immigrazione.

La notizia, lanciata per la prima volta da Radio Popolare, nel giro di pochissimo tempo è rimbalzata su quasi tutte le testate giornalistiche. E così è iniziata la polemica, con i leader sia di sinistra che di destra che hanno attaccato Draghi. A sinistra Francesco Boccia, ex ministro per gli Affari regionali, afferma: “Se le notizie uscite oggi fossero vere, sarebbe abbastanza grave”. A destra Draghi viene attaccato in primis da Fratelli d’Italia. Il deputato Federico Mollicone afferma: “E’ un esproprio di sovranità nazionale affidarsi a una società straniera. Presenterò un’interrogazione per chiedere chiarezza sulla governance e sull’attribuzione di questa consulenza a McKinsey. È possibile che con tutti i ministri, viceministri, sottosegretari, capi dipartimento, capi uffici legislativi, task force, dirigenti, tecnici e funzionari dello Stato che abbiamo, il Governo Draghi debba affidare la stesura del Recovery Plan ad una società privata di consulenza?”.

La risposta del Mef

Dopo le polemiche il Mef ha deciso di fare chiarezza sulla questione diffondendo una nota nella quale afferma che la gestione del Pnrr è a carico delle amministrazioni competenti e alle strutture del Mef che si avvalgono di personale interno degli uffici. Quindi, sottolinea che la società statunitense McKinsey non è coinvolta in questo progetto. Il Mef afferma: “McKinsey, così come altre società di servizi che regolarmente supportano l’Amministrazione nell’ambito di contratti attivi da tempo e su diversi progetti in corso, non è coinvolta nella definizione dei progetti del Pnrr”.

Il comunicato prosegue: “L’attività di supporto richiesta a McKinsey riguarda l’elaborazione di uno studio sui piani nazionali Next Generation già predisposti dagli altri Paesi dell’Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano. Il contratto con McKinsey ha un valore di 25mila euro + iva ed è stato affidato ai sensi dell’art. 36, comma 2, del Codice degli Appalti, ovvero dei cosiddetti contratti diretti sotto soglia”.

Lo scandalo McKinsey è davvero uno scandalo?

In conclusione, questo scandalo McKinsey si può definire uno scandalo? Si potrebbe dire di no. Infatti, come precisa il Mef, i rapporti del Mef con la multinazionale di consulenza americana, così come altre società private del settore, sono più che decennali. Un ex ministro dell’Economia, parlando al Foglio, ha affermato di “stupirsi dello stupore”, spiegando che è la prassi consolidata, non solo in Italia ma un po’ dovunque in Europa, affidarsi a società private in questo campo. Anche il governo Conte aveva rapporti con McKinsey.


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