Scambio di prigionieri tra USA e Iran. Washington e Teheran hanno stipulato un accordo che prevede il rilascio di cinque cittadini a testa. Non c’è stata alcuna indicazione che l’accordo sui prigionieri stimolerà il ripristino dell’accordo sul nucleare iraniano del 2015.
Iran-USA: scambio di prigionieri
Gli USA e l’Iran hanno iniziato uno scambio di prigionieri. L’accordo, reso pubblico per la prima volta il 10 agosto, prevede il rilascio dalla custodia iraniana di cinque cittadini statunitensi con doppia nazionalità, che saranno riportati negli USA via Doha. In cambio, gli USA rilasceranno cinque iraniani. Due dei detenuti torneranno in Iran, mentre altri due rimarranno negli USA su loro richiesta, e il quinto si unirà alla sua famiglia in un altro paese. Tra i prigionieri ci sono Reza Sarhangpour Kafrani e Kambiz Attar Kashani, entrambi accusati di aver violato le sanzioni statunitensi contro Teheran. Un terzo prigioniero, Kaveh Lotfolah Afrasiabi, è stato detenuto nella sua casa vicino a Boston nel 2021 e accusato di essere un agente del governo iraniano. Gli altri due, Mehrdad Moein Ansari e Amin Hasanzadeh, avrebbero legami con le forze di sicurezza iraniane. L’accordo prevede anche il trasferimento di 6 miliardi di dollari di beni iraniani congelati dalla Corea del Sud.
I conservatori USA contro l’accordo
L’Iran e gli USA hanno una storia di scambi di prigionieri che risale alla presa dell’ambasciata americana nel 1979 e alla crisi degli ostaggi successiva alla rivoluzione iraniana. Secondo quanto riferito, i conservatori americani non sono contenti dell’accordo tra Washington e Teheran. I conservatori hanno infatti la sensazione che gli USA stiano concedendo troppo e questo potrebbe incoraggiare ulteriori detenzioni di americani. Inoltre, sempre secondo i conservatori, l’accordo potrebbe mettere a rischio le truppe americane nel Medio Oriente e nel mondo e persino rilanciare l’economia iraniana.
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