martedì, Marzo 19, 2024

Scabbia due nuovi casi in provincia di Modena

Due nuovi casi di scabbia in provincia di Modena, colpiti due bambini. Immediata l’allerta dell’Azienda Sanitaria alle famiglie.

Scabbia, due nuovi casi in due scuole del modenese

Due casi di scabbia sono stati registrati in due scuole di Sassuolo e Bomporto, in provincia di Modena. A essere colpiti due ragazzi, entrambi minorenni.

Poco più di un mese fa era stato diffuso il dato confortante del calo di questa malattia nelle scuole tra i bambini di fascia d’età 0-14. Dati alla mano pareva che la scabbia ormai colpisse 1 alunno ogni 4000, circa lo 0,02%.

Ecco perché questi due nuovi casi verificati nel modenese hanno colpito come un fulmine a ciel sereno e hanno creato subito un certo allarmismo.

Come da protocollo per le malattie infettive, l’Azienda USL ha tempestivamente avvisato le famiglie dei due alunni e le famiglie dei compagni di classe, sollecitandole a rivolgersi al più presto al pediatra o al medico di base nel caso i bambini accusassero fastidi e forti pruriti.

Sono state anche messe subito in allerta le famiglie dei bambini delle altre classi che svolgono alcune attività didattiche congiunte.

Vista la situazione e a titolo di estrema prudenza nel caso di Bomporto, la Pediatria di Comunità si è anche offerta di svolgere controlli dermatologici a scuola in modo da tranquillizzare le famiglie anche in vista delle imminenti festività natalizie.

Scabbia, che cos’è

La scabbia è una malattia antichissima di cui si hanno cenni storici già 2500 anni fa. Colpisce la pelle, si manifesta con evidenti rossori e provoca intensi pruriti.

E’ causata da un acaro, il Sarcoptes Scabiei, un parassita piccolissimo e praticamente invisibile all’occhio umano.

Purtroppo è contagiosa: il contatto pelle-a-pelle la rende facilmente trasmissibile da un soggetto all’altro. Tuttavia si può contrarre anche attraverso il contatto con oggetti come materassi, tappeti, lenzuola e tutti i tessuti nel quali l’acaro può annidarsi

Le zone maggiormente colpite sono mani, piedi, gomiti, polsi, schiena, glutei e genitali esterni.

Nei casi più gravi, soprattutto in situazioni di immunodepressione (soggetti molto anziani o malati di HIV) può verificarsi la scabbia crostosa in cui il corpo si riempie di croste all’interno delle quali si annidano migliaia di acari.

Molto spesso la scabbia è stata motivo di pregiudizi sociali e razziali e si è imputata la colpa di questa malattia alla presenza di alunni immigrati nelle classi.

In realtà questa malattia non dipende in alcun modo da etnia, colore della pelle, paese di provenienza o classe sociale: sono gli acari gli unici responsabili.

Non dipende neppure dalle condizioni d’igiene personali ma, piuttosto, è più determinante l’ambiente domestico, lavorativo o scolastico in cui si vive. Materassi, tappeti o tessuti non adeguatamente igienizzati possono costituire una via d’accesso privilegiata ai parassiti responsabili della scabbia.

Cura e profilassi contro la scabbia

Nonostante sia una patologia molto fastidiosa, la cura è piuttosto semplice e si basa sull’applicazione topica di specifiche creme o lozioni, spesso a base di zolfo.

Per massimizzare l’efficacia della cura e minimizzare le possibilità del proliferarsi della malattia è buona norma che tutta la famiglia si sottoponga al trattamento.

Esistono anche piccole buone pratiche da mettere in atto all’interno dell’abitazione del soggetto colpito da scabbia per limitare il più possibile le possibilità di contagio:

1) lavare a temperature molto elevate cuscini, federe, lenzuola, copriletti e copridivani;

2) lavare a temperature molto elevate vestiti, biancheria intima, asciugamani e accappatoi;

3) pulire accuratamente la casa, meglio se con il vapore e con l’ausilio di battericidi e disinfettanti;

4) chiudere ermeticamente in un sacco di plastica per 3/4 giorni tutti i materassi.
L’acaro della scabbia non sopravvive più di 3 giorni lontano dalle squame della pelle umana e con questi semplici accorgimenti lo elimineremo dalle nostre case.

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