sabato, Aprile 20, 2024

Sardegna: cinque luoghi da non perdere assolutamente

La Sardegna, nel cuore del Mediterraneo, ha visto nascere porti, borghi di pescatori e paesini con una storia molto antica. Tutti i paesi della costa e quelli nell’entroterra hanno caratteristiche diverse che lasciano trasparire la loro cultura. Ecco una lista di tutti i borghi più belli in Sardegna che meritano di essere visti (almeno) una volta nella vita.

Sardegna terra magica e ricca di bellezze

Castelsardo è sicuramente una cittadina molto suggestiva. Considerato uno dei posti più belli della Sardegna, sorge sull’alto sperone di un promontorio proteso nel Mediterraneo. Possiede uno scenografico centro storico, arroccato in posizione elevata in cima a un colle, è un insieme di vicoli e palazzi medievali in pietra che sembrano fondersi con la roccia grigia. 


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Ulassai

Un paese sovrastato dai pinnacoli rocciosi del Bruncu Pranedda e del Bruncu Matzei. Questo piccolo centro abitato è inserito in un ambiente naturale tra i più maestosi ed emozionanti di tutta l’isola, perfetto per gli appassionati di arrampicata su roccia e trekking. Ed è per questo che viene considerato uno dei luoghi più belli della Sardegna.

Montiferru

A nord e nell’interno della Penisola del Sinis. Un esteso massiccio vulcanico che costituisce una splendida area naturale per lo più ancora intatta, caratterizzata da antiche foreste, prati verdi, sorgenti naturali e piccoli centri abitati sede di mercato. La vetta più alta è il Monte Urtigu. In questo magnifico paesaggio si possono trovare strade solitarie, querce da sughero, castagni, querce e tassi, falchi. Nelle foreste stanno lentamente ricomparendo mufloni e cervi sardi, due specie fino a poco tempo fa minacciate dall’estinzione. A causa del bracconaggio.

Orgosolo

Orgòsolo pro terra de bandidos, fin’a eris da-e totu ‘fis connota. Ma oe a Pratobello tot’ unidos. Orgosolo è stata per lungo tempo il luogo più famigerato e temuto della Sardegna, al punto che il suo nome era diventato sinonimo del banditismo e della violenza che affliggevano questa parte dell’isola. Oggi il paese sta tentando, con successo, di reinventarsi come attrattiva turistica: lungo la via principale capita sempre più spesso di incontrare visitatori a passeggio, intenti a fotografare i vivaci murales dipinti sulle case. A fine giornata, tuttavia, una volta ripartiti i turisti, gli abitanti riprendono possesso delle vie, gli anziani seduti davanti alla porta di casa osservano i pochi turisti rimasti e i giovani scorrazzano su e giù sulle loro automobili schizzate di fango. Una terra misteriosa, coraggiosa e orgogliosa.

Sella del diavolo – Poetto

Punto di riferimento dei Cagliaritani. Si staglia in cima al promontorio di Sant’Elia, un ammasso roccioso composto da roccia sedimentaria, che divide in due il Golfo degli Angeli. Dietro il suo nome c’è una bellissima leggenda. Da quanto narrato, la bellezza cristallina del Golfo di Cagliari ammaliò profondamente Lucifero e i suoi diavoli i quali, risaliti dalle tenebre dell’Inferno, erano ben decisi a impossessarsene. Determinato a impedire che ciò avvenisse, Dio mandò i suoi angeli, guidati dall’Arcangelo Michele, per tenere a freno la smania di potere del suo ex pupillo. L’aspra battaglia si consumò nel cielo sovrastante il golfo e, circa il proseguimento, il mito possiede due versioni, affini, ma allo stesso tempo differenti. Durante la battaglia Lucifero cadde da cavallo direttamente nel promontorio, conferendogli la caratteristica forma.

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