San Giuseppe da Copertino nasce il 17 giugno 1603: perché è il protettore degli studenti

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San Giuseppe da Copertino è il patrono degli studenti.

San Giuseppe da Copertino è nato nell’omonima cittadina in provincia di Lecce il 17 giugno 1603 ed è morto il 18 settembre 1663 ad Osimo (provincia di Ancona). Viene considerato il santo protettore degli studenti per eccellenza, nonché dei piloti e di tutti coloro che viaggiano in aereo. La beatificazione è avvenuta nel 1753 ad opera di Papa Benedetto XIV, mentre la santificazione è stata proclamata nel 1767 da Papa Clemente XIII. Durante la sua esperienza religiosa, ha vissuto presso il Sacro Convento di Assisi dal 1639 al 1653. Quindi per lui è iniziato un lungo pellegrinaggio prima al convento dei Cappuccini di Pietrarubbia (nei pressi di Pesaro) e poi a Fossombrone (sempre nelle vicinanze di Pesaro).

Un ulteriore trasferimento avviene il 10 luglio 1657 quando approda al convento di Osimo dove segue un lungo periodo di digiuno e penitenza. L’ultima messa da lui celebrata è datata 15 agosto 1663. Dopo la sua morte, numerosi fedeli accorrono per porgergli l’estremo saluto e, considerandolo già un santo, provano non solo a toccarlo, ma alcuni riescono addirittura a strappare dei lembi della sua veste da conservare come fossero delle sacre reliquie. Per evitare che i credenti ne deturpassero il corpo, i confratelli si vedono costretti a nasconderne la salma alla vista delle persone.

San Giuseppe da Copertino è nato il 17 giugno 1603.

Adesso riposa all’interno della cripta della Basilica eretta in suo onore. Viene considerato il santo degli studenti, infatti molti giovani fedeli, prima di sostenere un esame importante o un’interrogazione decisiva, si rivolgono a lui con una preghiera che ricalca proprio il tema dello studio. Vediamo perché, allora, San Giuseppe da Copertino è diventato il patrono di tutti coloro che studiano.

San Giuseppe da Copertino: l’episodio che l’ha reso il patrono degli studenti

Giuseppe, durante la sua vita, è sempre stato un po’ lento nell’apprendimento e piuttosto distratto, e per questo motivo ha avuto grossi problemi ad impegnare il suo tempo nella lettura dei libri e nello studio. Conscio di queste sue difficoltà, preferisce concentrarsi sul mestiere del calzolaio, ma anche in questo caso le cose non vanno a buon fine. In famiglia ha due zii che fanno parte dell’Ordine Francescano e prova anche lui ad entrarvi quando ha appena 17 anni, ma non ci riesce.

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Nel 1620 per sua fortuna viene accolto come novizio dai Cappuccini di Martina Franca (Taranto) ma dopo appena 8 mesi gli viene detto che può tornare a casa. Siccome è troppo distratto, i frati ritengono che non possa proseguire nel suo percorso ecclesiastico. Grazie all’impegno della madre, viene accettato dal Monastero dei Francescani Conventuali La Grottella di Copertino, dove approda come servitore. In questo periodo si fa notare per il suo carattere e il suo comportamento umile e devoto, dedito all’obbedienza, alla penitenza e all’amore verso Dio. A questo punto, i francescani pensano che possa iniziare a studiare per entrare a tutti gli effetti nell’Ordine e divenire sacerdote.

Giuseppe sa leggere un pochino, ma ancora una volta quando comincia a studiare mostra evidenti difficoltà. Il 20 marzo 1627, per aiutarlo, il suo esaminatore gli chiede di esporgli l’unico argomento che è riuscito ad imparare bene, e così può divenire diacono. L’anno seguente viene ordinato sacerdote ma in seguito ad una vicenda davvero singolare. Giunge nella sede dell’esame dove ci sono numerosi candidati.

Perché San Giuseppe da Copertino è il protettore degli studenti.

Il vescovo, dopo aver interrogato i primi presenti, si ritiene molto soddisfatto della loro preparazione e devozione, e quindi come premio stabilisce che tutti vengano promossi. Giuseppe fa parte della schiera di candidati che non hanno sostenuto l’esame, e così grazie alla benevolenza del vescovo viene ordinato automaticamente sacerdote senza che gli sia stata posta alcuna domanda. Dopo essere diventato per la chiesa San Giueppe da Copertino, in seguito alla diffusione di questo episodio, è divenuto il vero e proprio patrono degli studenti.