giovedì, Aprile 18, 2024

Samuel Morse e il codice che porta il suo nome

Samuel Morse è stato uno storico e pittore statunitense del XIX secolo. É conosciuto però per aver inventato il primo telegrafo elettrico che darà vita al codice alfabetico che porta il suo nome.

Samuel Morse: la vita

Gli studi

Nacque a Charlestown (Massachusetts) il 27 aprile 1791. Appassionato di pittura, si laureò a Yale e studiò pittura a Londra per circa quattro anni fino al 1815 quando ritornò in patria. Dopo aver peregrinato alcuni anni di città in città eseguendo ritratti, si stabilì a New York. Qui, nel 1826, partecipò alla fondazione di una scuola di belle arti destinata a diventare la National Academy of Design. Nel 1829 tornò in Europa per approfondire la sua preparazione artistica, studiando in Francia ed in Italia per circa tre anni.

Samuel Morse

L’invenzione del telegrafo elettrico

Durante la traversata atlantica che lo avrebbe riportato in patria, nel 1832, fu spettatore di alcuni esperimenti sull’elettricità che venivano effettuati a bordo. Si trovò così a discutere con alcuni connazionali degli studi sull’elettromagnetismo condotti da Ampère a Parigi. Dalle scoperte di Ampère e dagli esperimenti compiuti sulla nave trasse ispirazione per l’invenzione del telegrafo elettrico, un sistema di segnalazione basato sull’elettricità. Ne diede una prima dimostrazione pubblica ai professori dell’università di New York in cui insegnava materie artistiche. Era il 1836 e l’esito positivo del collaudo lo convinse a chiedere il brevetto, nel 1837, per la sua invenzione (poi perfezionato nel 1840).

L’alfabeto Morse

Il telegrafo era formato da un interruttore (tasto telegrafico) che consentiva o interrompeva il passaggio di corrente elettrica lungo il filo che collegava la stazione trasmittente a quella ricevente. Qui vi era un’elettrocalamita provvista di un’ancoretta mobile a cui era collegata una punta scrivente che tracciava su una striscia di carta tratti più o meno lunghi (linee o punti). La successione di punti e linee, il cosiddetto codice o alfabeto Morse, rappresentava le lettere, le cifre, i segni d’interpunzione del messaggio trasmesso. Con un tasto azionato a mano si potevano trasmettere fino a dieci parole al minuto. Si riceveva il messaggio sotto forma di segni, tracciati da una punta scrivente su un nastro di carta, che dovevano poi essere decifrati e trascritti a mano. Era una forma ante litteram di comunicazione digitale.

Sebbene oggetto di studio di Samuel Morse dal 1835, la realizzazione fu del tecnico Alfred Vail, suo collaboratore dal settembre 1837. Entrambi lo sperimentarono per la prima volta l’8 gennaio del 1848 quando, in presenza di una Commissione del Franklin Institute di Philadelphia, venne impiegato il telegrafo scrivente register.

La prima linea telegrafica

Grazie ai contributi del governo statunitense, nel 1844 si costruì la prima linea telegrafica sperimentale tra Washington e Baltimora. Essa fu inaugurata con l’invio in tempo reale degli impulsi elettrici che corrispondevano alla frase biblica “Così ha permesso Dio”, passata alla storia come il primo messaggio telegrafico in alfabeto Morse. Fu anche grazie alla semplicità e praticità del suo codice, ancora oggi usato nella versione perfezionata da F.C. Gerke (1851), che il telegrafo di Morse si impose ben presto a livello mondiale.

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