Se passate da Israele provate ad affacciarvi sul Muro D’Onore. Qui troverete i tanti nomi di persone che hanno aiutato almeno un ebreo a salvarsi durante l’Olocausto. Sono uomini o donno che l’hanno fatto senza un profitto personale. Tra i tanti nomi, ce ne sono 4 che potrebbero esservi familiari: Salvatore Corrias, Vittorio Tredici, Girolamo Sotgiu e sua moglie Bianca Ripepi. “Giusti tra le Nazioni” è l’onorificenza che Israele ha deciso di affidare ad ognuno di questi eroi.
Chi è Salvatore Corrias?
Salvatore Corrias è nato nel 1909 in un paese vicino a Cagliari. Nel 1929 decise di arruolarsi nella Guardia di Finanzia. Da allora cominciò ad essere trasferito da un gruppo all’altro. Prima passò per le Brigate di Frontiera della Legione di Milano, poi prestò servizio nella Legione di Genova e infine in quella di Torino. Dopo l’occupazione militare della Francia cominciò a lavorare nella vigilanza doganale. Nel 1943, si trovava nella III Compagnia del X Battaglione della Regia Guardia di Finanza nella provincia di Lubiana. Fu proprio qui che nello stesso anno l’intero reparto fuggì. I tedeschi volevano catturarli e Corrias riuscì a mettersi in salvo raggiungendo Milano. Incominciò allora il suo esordio nei Partigiani. Grazie alla formazione “Giustizia e Libertà” combatté attivamente i tedeschi.
Una corsa tra Italia e Svizzera
Dopo un anno esatto, trovò un modo per passare liberamente da Italia e Svizzera senza farsi scoprire. Indossando una divisa poteva circolare liberamente e radunare i più combattuti. Ebrei, oppositori politici, perseguitati, ognuno di loro trovava un’ancora di salvataggio in Corrias. Lui li aiutava a pasare il confine. Nel 1945, venne catturato dalle Brigate Nere. Allora stava attraversando uno dei suoi “viaggi per la vita”, voleva liberare e salvare un prigioniero inglese. Purtroppo quell’ultimo atto eroico non andò a buon fine. Venne fucilato nella caserma della “Banda Tucci”, aveva solo 36 anni.
Le onorificenze di Corrias
Ieri, Salvatore Corrias avrebbe compiuto i suoi centoundici anni. Oggi lo ricordiamo come un eroe, come uno dei tanti martiri che durante la Guerra si sono sacrificati per i più deboli. Hanno rischiato e perso la propria vita, riconoscendo il valore di quella degli altri. Corrias non ha ricevuto solo l’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni”. Nel 2006, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli consegnò la Medaglia d’Oro al Merito Civile. La motivazione recita così: “Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale si prodigava, con eccezionale coraggio ed encomiabile abnegazione, in favore dei profughi ebrei ed i perseguitati politici, aiutandoli a espatriare clandestinamente nella vicina Svizzera. Animato da profonda fede nella democrazia e nello Stato di diritto partecipava con impegno tenace alla lotta partigiana. Arrestato dai nazifascisti veniva barbaramente fucilato, immolando la giovane vita ai più nobili ideali di solidarietà umana, di rigore morale ed amor patrio“.