giovedì, Aprile 18, 2024

Salvare gli oceani significa salvare noi stessi

Garantire il benessere degli oceani avrà impatti positivi su molte delle sfide globali che dovremo affrontare oggi. Per far ciò al World Economic Forum 2020 è nata la piattaforma Uplink. L’obiettivo del programma è quello di connettere le nuove realtà eco-friendly e guidarle nel garantire la protezione delle risorse più preziose del nostro pianeta.

Cos’è Uplink?

UpLink è una piattaforma di crowd-engagement digitale che collega imprenditori e sostenitori degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Il suo obiettivo è quello di connettere i migliori innovatori di SDG ad una rete, in crescita, di esperti e responsabili delle decisioni. Gli innovatori avranno, così, la possibilità di attuare il cambiamento necessario per il prossimo decennio. UpLink è la prima rete online gestita dal World Economic Forum a cui chiunque può iscriversi e contribuire. Qui imprenditori ed attivisti possono discutere le sfide in corso e costruire solide alleanze con innovatori affini provenienti da tutto il mondo.

La sfida di Uplink per gli oceani

Uplink ha lanciato la challenge: Ocean Solutions Sprint. Ovverosia la ricerca di soluzioni innovative per la salvaguardia degli oceani che oggi sono sempre più in pericolo. Dal rapporto del WWF si evince che entro il 2050, fino al 90% delle barriere coralline potrebbe essere scomparso. Le barriere coralline occupano meno dell’1% del fondo oceanico ma supportano più del 25% della vita marina. Le piante e gli animali della barriera corallina sono importanti fonti di nuovi farmaci in fase di sviluppo per il trattamento di cancro, artrite, infezioni batteriche umane, Morbo di Alzheimer, malattie cardiache e virus. Inoltre quando le barriere coralline vengono danneggiate o distrutte il danno il danno può avere conseguenze sulle comunità costiere, a causa dal normale azione delle onde e violente tempeste.


Global warming


I nuovi progetti per gli oceani

La sfida riguardava quattro aree tematiche principali per la salvaguardia degli oceani quali:

  • la protezione e il ripristino delle barriere coralline;
  • il ridimensionamento dell’acquacoltura riparatrice;
  • la scoperta di tecnologie per la protezione marina;
  • il contributo agli investimenti in soluzioni basate sulla natura.

Reef cubes

ARC Marine sta rivoluzionando l’industria dell’ingegneria navale incentrandosi sulla tutela ambientale. Ogni progetto di ARC Marine che ha un impatto sull’ambiente marino, ora, ha anche il potenziale per lavorare con la natura migliorandola fisicamente e restaurando la capacità dell’oceano a rigenerarsi. L’azienda usa delle tecnologie dette Reef Cubes. Sono dei grossi cubi utilizzati per creare nuovi ecosistemi di barriera corallina che in breve tempo diventano un incubatore per fauna e flora marina. Ciò allo scopo di ripristinare i coralli su larga scala e fornire habitat marini ecologici.

Atlantic Sea Farms

L’Atlantic Sea Farms sta, invece, creando prodotti a base di alghe marine coltivate in modo sostenibile. Al fine di ampliare le opportunità per le comunità di pescatori e aiutandole a mitigare gli effetti dell’acidificazione degli oceani. I fondatori di ASF hanno creato il primo allevamento di alghe negli Stati Uniti nel 2009. L’obiettivo iniziale era quello di diversificare il modo in cui venivano utilizzate le acque costiere americane e fornire un’alternativa domestica e salutare alle alghe importate.


L’effetto del global warming sui coralli


Cascadia Seaweed

Anche il progetto Cascadia Seaweed si occupa di alghe. Coltivando le alghe nell’oceano, si può combattere alcune delle più grandi sfide che l’umanità deve affrontare oggi. Ossia il cambiamento climatico, l’instabilità economica e la sicurezza alimentare. Le alghe sono macro-alghe, simili a piante acquatiche che vivono nelle acque oceaniche vicino alla costa. Ci sono oltre 630 specie di alghe nel nord-ovest del Pacifico. La maggior parte delle quali rientra in tre grandi gruppi: alghe brune, verdi e rosse.

Charm, il robot coltivatore

Charm è l’innovativo robot costruito appositamente per l’allevamento di coralli. L’obiettivo del progetto è quello di combinare la ricerca scientifica con l’automazione della tecnologia. In modo tale da ridurre costi e tempi incrementando la quantità e qualità del prodotto, facendo crescere colonie di coralli resilienti a livello economie di scala.
Per servire il suo obiettivo principale, Charm è progettato per aiutare a ripristinare le barriere coralline in tutto il mondo. Questa innovazione è conveniente e
accessibile alle comunità globali interessate allevamento di coralli.

Kelp Blue

Kelp Blue è un’impresa di coltivazione di alghe su larga scala. L’impresa ha sede in Namibia, ma pianta foreste di alghe in tutto il mondo al fine di migliorare la salute dei nostri oceani. I coltivatori marini raccolgono la chioma delle alghe e la utilizzano per produrre alimenti agroalimentari sostenibili, concime, prodotti farmaceutici e tessili. Le alghe sono uno degli organismi in più rapida crescita sulla terra, creano habitat ideali per molte specie marine e sono un serbatoio di carbonio incredibilmente efficiente. Inoltre possono essere raccolte in modo sostenibile e ripetuto per almeno 7 anni. Infine fornisce estratti preziosi tra cui proteine, cellulosa, idrocolloidi, polifenoli, florotannini, mannitolo, fucoidani e composti bioattivi.


Come far rinascere gli oceani?


Mussel Farm Mechanization

Questa azienda si trova in Brasile e mira ad aumentare la produttività e la competitività degli allevamenti di mitili su piccola scala a Santa Catarina. Per mezzo dell’adozione di un sistema di allevamento meccanizzato e l’integrazione tra agricoltori e aziende di trasformazione. Per raggiungere questo obiettivo, ricercano fondi di semina per completare la costruzione di una grande chiatta in grado di seminare e raccogliere meccanicamente le cozze in piccole fattorie, che saranno integrate con un impianto di lavorazione con ispezione sanitaria. Il sistema agricolo meccanizzato triplicherà la produzione delle aziende agricole e ridurrà i costi di produzione del 50%. Tale metodo eliminerà l’uso di reti di plastica nel processo agricolo. Inoltre consentirà l’accesso dei piccoli agricoltori alla catena del mercato formale, con un’adeguata elaborazione sanitaria e conseguente tracciabilità del prodotto.

Plant a Million Corals

Il progetto di ripristino dei coralli può essere utilizzato non solo per aumentare la crescita dei coralli, ma anche per consentire alle comunità costiere di assumere un ruolo attivo nella conservazione. L’obiettivo è quello di ripristinare il più velocemente possibile i coralli. Il processo di rigenerazione, in natura avviene nell’arco di 100 anni, plant a millions coral punta a farlo in 2 anni. Questo avverrà per mezzo del processo della micro-frammentazione. Difatti a livello micron la crescita rapida e la guarigione avvengono a velocità 25-40 volte più veloci di quelle che si verificano naturalmente sulla barriera corallina. Ciò ha un enorme impatto sulla velocità con cui si può salvare e recuperare le barriere coralline perdute.

Sea6 Energy

Sea6 Energy è nata a Bangalore. L’azienda ha l’obiettivo di modernizzare l’allevamento di alghe tropicali per produrre grandi quantità di biomassa da cui deriva un’intera gamma di prodotti. Così, Sea6 Energy ha inventato un catamarano meccanizzato per la semina e la raccolta di piante marine tropicali. Tradizionalmente la produzione di alghe è ad alta intensità di manodopera, rendendo il costo del lavoro la componente principale del costo di produzione. Il SeaCombine è stato sviluppato per affrontare questo problema.


Barriera corallina in Australia


Australian Seaweed Institute

L’istituto sta sviluppando la tecnologia dei bio-filtri per alghe marine per proteggere la Grande Barriera Corallina. Attraverso una rete di bio-filtri, le alghe possono essere raccolte e utilizzate in prodotti come mangimi per animali e bio-fertilizzanti. La missione dell’Istituto è quella di costruire un’industria di alghe a livello mondiale che sia leader nella gestione ambientale, nella bio-innovazione e nella sostenibilità. Le alghe marine sono un’industria globale che vale oltre 11 miliardi di dollari e raddoppierà entro il 2025. La costa australiana ha le condizioni ideali per la crescita di alghe autoctone di alto valore.

Le barriere Shark Safe

Queste barriere aiutano a promuovere una convivenza amichevole tra squali e umani. La barriera unisce in un’unica tecnologia due efficaci deterrenti per gli squali: grandi magneti in ceramica e l’aspetto visivo di una fitta foresta di alghe. Il progetto è sorto per salvare gli squali e tutte le altre creature marine attualmente uccise da linee di tamburo e reti da squalo. In passato, migliaia di persone aveano chiesto la rimozione delle reti e sensibilizzato l’opinione pubblica. Ma i loro sforzi sono stati più volte interrotti dalla scusa ufficiale della mancanza di alternative. Shark safe barrier si propone di essere la soluzione ideale e innovativa per questa realtà.

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