venerdì, Marzo 29, 2024

Salute – Ictus: possibile abbassare rischio modificando pochi fattori

Il rischio che si ripresenti l’ictus in eta’ giovanile, tra 18 e 45 anni, puo’ essere evitato modificando alcuni fattori di rischio. Lo afferma uno studio multicentrico coordinato dall’Universita’ di Brescia presentato in occasione della 44esima edizione del Congresso Nazionale della Societa’ Italiana di Neurologia (Sin) in corso a Milano.
  L’analisi e’ stata condotta su una serie di 1867 soggetti colpiti da un primo ictus cerebrale ischemico tra i 18 e i 45 anni, reclutati nel periodo compreso tra il 2000 e il 2012, seguiti successivamente per un follow up medio di circa 46 mesi. Durante questo follow up sono stati documentati 163 nuovi ictus, pari ad un rischio del 14,7 per cento a 10 anni dall’evento principale. Tra i fattori analizzati alcuni sono risultati aumentare in modo significativo il rischio di sviluppare eventi ricorrenti durante il follow up: avere una storia familiare di primo grado positiva per ictus, essere affetto da emicrania con aura, essere portatore di anticorpi anti-fosfolipidi, interrompere la terapia di prevenzione secondaria (anti-aggreganti piastrinici e/o anti-ipertensivi) e avere almeno un fattore di rischio tradizionale (ipertensione arteriosa, diabete mellito, ipercolesterolemia, fumo di sigaretta). “L’analisi dei dati – sottolinea Alessandro Pezzini, uno degli autori – ha permesso di evidenziare come il rischio di ricorrenza possa essere ridotto di piu’ del 25 per cento con interventi in grado di modificare questi predittori”.

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