Russia vs Twitter, arriva l’ultimatum. Un funzionario delle telecomunicazioni russo ha avvertito che Mosca bloccherà Twitter entro un mese a meno che la piattaforma non rispetti le richieste di rimuovere contenuti vietati dal governo russo. Vladimir Subbortin, vice responsabile di Roskomnadzor, l’organo di controllo federale sulle comunicazioni, ha dichiarato: “Twitter non ha risposto adeguatamente alle nostre richieste”.
Russia vs Twitter: cos’è successo?
Continuano gli scontri tra il governo russo e i social media americani. Nei giorni scorsi le autorità russe avevano annunciato la loro intenzione di rallentare la velocità di Twitter. Il governo russo aveva infatti accusato il social di non aver cancellato informazioni giudicate illegali. Ora, l’Agenzia per il controllo delle Comunicazioni in Russia Roskomnadzor ha lanciato un ultimatum a Twitter. Se la piattaforma non cancellerà i post giudicati proibiti, la Russia bloccherà Twitter entro un mese. Vladimir Subbortin, vice responsabile di Roskomnadzor, ha dichiarato: “Se Twitter non attuerà le richieste di Roskomnadzor e della legge russa, considereremo come opzione quella di bloccare il servizio in tutto il territorio russo”.
Il Cremlino sostiene gli sforzi di Roskomnadzor
L’agenzia Roskomnadzor ha affermato che i contenuti al centro del conflitto coinvolgono più di 3 mila post contenenti informazioni su suicidio, pornografia infantile e droghe che apparentemente sono rimasti online dal 2017. I sondaggi dicono che solo il 3% dei russi usa Twitter. Il Cremlino ha affermato di sostenere gli sforzi di Roskomnadzor per costringere le piattaforme straniere a rispettare la legge russa. Il mese scorso Putin aveva firmato una legge che consentiva di multare i giganti dei social media accusati di discriminare i media russi. Alla vigilia di Capodanno, aveva concesso a Roskomnadzor il potere di bloccare le piattaforme dei social media se si scopre che discriminano i media russi. Putin ha anche accusato i giganti dei social media di controllare la società e di limitare il diritto di esprimere liberamente i propri punti di vista.
