Russia: rilascio passaporti nei territori dell’Ucraina occupata

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Russia: rilascio passaporti nei territori dell’Ucraina occupata

La Russia ha avviato il rilascio di passaporti nazionali nei territori ucraini occupati. È l’ennesimo tentativo di Mosca di imporsi in questi territori da quando il conflitto ha avuto inizio. Le autorità ucraine avevano già avvertito della situazione critica, e hanno suggerito ai cittadini di questi territori di non richiedere passaporti. Non si escludono tuttavia mezzi di coercizione da parte dei russi.

Russia: iniziato il rilascio di passaporti nei territori occupati?

Il governo di Mosca ha iniziato a rilasciare passaporti nazionali ai cittadini dei territori occupati in Ucraina. Trattasi di uno dei tanti aspetti che stanno caratterizzando il repentino tentativo da parte della Russia di affermarsi nei territori ucraini. Sembra infatti che il Cremlino abbia anche intenzione di utilizzare il rublo come valuta nazionale in questi territori, oltre che di tagliare le reti telefoniche ucraine.

Le autorità ucraine avevano avvertito della criticità della situazione

D’altro canto, però, il governo russo sembra dover affrontare una serie di insurrezioni da parte della popolazione occupata, che in questo periodo di conflitto lotta per ottenere l’accesso ai servizi essenziali. Già da diverse settimane, inoltre, le autorità ucraine avevano avvertito circa la criticità delle intenzioni della Russia. Il ministro degli Esteri dell’Ucraina aveva affermato che si sarebbe trattato di una “flagrante violazione” della sovranità, oltre che dell’integrità, della nazione.

Ci sono prove di piani della Russia per il rilascio di passaporti

Neanche la questione passaporti in sé sembra essere una novità. Secondo l’esercito ucraino, infatti, vi erano già alcune prove di piani di Mosca per far circolare dei passaporti russi nella capitale Kyiv. L’agenzia di intelligence militare ucraina ha riferito che, a seguito del ritiro delle truppe russe dalla capitale, in una casa abbandonata è stato trovato un deposito di moduli di passaporto dell’ex Unione Sovietica vicino alla città di Makariv. Tali documenti risalgono al 1990, e da allora non se ne sono più prodotti. Gli ucraini sostengono che l’importazione di tali documenti durante la guerra fosse un progetto per nuovi documenti di identità.

I funzionari ucraini hanno consigliato ai cittadini dei territori occupati di non richiedere passaporti al momento, data la situazione critica. Si teme tuttavia l’adozione di misure coercitive da parte della Russia, volte perlopiù allo scambio dei documenti.


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