In Russia diversi media sono costretti a cancellare tutti gli articoli che riguardano i report delle indagini dell’oppositore Aleksej Navalny. La Russia ha minacciato di bloccare almeno 10 testate giornalistiche a meno che non avessero cancellato gli articoli.
In Russia i media sono costretti a cancellare gli articoli di Navalny?
Continua la repressione del dissenso in Russia e soprattutto la “cancellazione” dell’oppositore Aleksej Navalny. La Russia ha minacciato di bloccare almeno 10 testate giornalistiche a meno che non avessero cancellato la copertura delle indagini video di Navalny sulla corruzione ad alto livello. L’emittente indipendente Dozhd ha affermato di aver ricevuto l’ordine di rimuovere sei articoli. Alla stazione radio Ekho Moskvy è stato ordinato di rimuoverne 34, al sito web di notizie Meduza 17, Znak.com 13 e Svobodnyie Novosti 9. Diversi altri organi di stampa regionali hanno anche ricevuto l’ordine di eliminare la copertura delle indagini di Navalny. Gli articoli che dovrebbero cancellare parlano dell’indagine condotta da Navalny nel 2017 che coinvolgeva l’allora primo ministro Dmitry Medvedev in affari illeciti di proprietà ai video sull’immobile d’élite di proprietà di alti legislatori, leader regionali e dirigenti dell’industria della difesa statale, incluso il presunto “palazzo” del presidente Vladimir Putin.
L’organizzazione di Navalny è considerata “estremista”
L’organismo di controllo dei media russo Roskomnadzor ha motivato la decisione affermando che pubblicare gli articoli di Navalny equivale pubblicare materiale appartenenti ad una “organizzazione estremista”. La Russia ha infatti dichiarato le reti politiche e attiviste di Navalny come “estremiste” nel giugno 2021. Ha vietato le loro attività all’interno del paese e minacciando la prigione ai membri e ai donatori finanziari. Da allora diversi alleati chiave di Navalny sono fuggiti dalla Russia. Le autorità hanno arrestato almeno cinque ex coordinatori regionali con l’accusa di aver organizzato un gruppo “estremista”. I media hanno annunciato che rispetteranno gli ordini di rimozione per evitare di essere bloccati in Russia.
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