Quando si decide di iniziare a fare dell’attività fisica le prime cose che vengono in mente sono la camminata veloce o la corsa: si possono fare in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi luogo e a costo zero. Ma fa meglio correre o camminare? Posso ottenere gli stessi risultati sia camminando che correndo? Una risposta netta a queste domande in realtà non c’è; vediamo perchè.
In cosa differisce il correre dal camminare?
La risposta a questa domanda sembrerebbe scontata: dalla velocità con cui si tiene l’andatura. Si parla infatti di camminata veloce quando si cammina a ritmo sostenuto, con una velocità compresa tra i 5 ed i 6,5 km/h; se si mantiene un’andatura tra i 7 ed i 8,5 km/h si parla di jogging o corsa leggera, mentre la corsa vera e propria supera anche i 9 km/h. Ma c’è anche un’altra importante differenza tra il running ed il walking: i camminatori hanno sempre un piede per terra, qualsiasi sia la velocità a cui stanno camminando; i corridori invece, durante una parte di ogni passo sono completamente in volo, e ogni volta che atterrano sottopongono i loro corpi ad uno stress pari a circa tre volte il loro peso corporeo. Questo spiega perchè la corsa è ritenuta un’attività ad alto impatto.
Correre: pro e contro
I benefici del jogging sul fisico e sull’umore sono conosciuti ormai da anni. Si stima che correre due ore a settimana per un anno porti a perdita di peso, abbassamento del ritmo cardiaco, riduzione del grasso corporeo e dei trigliceridi nel sangue e rinforzo del sistema immunitario; oltre ovviamente a ridurre l’ansia e la depressione e a migliorare l’umore e l’autostima. Questi fattori fanno si che si riduca il rischio di malattie cardiovascolari con un aumento sensibile dell’ aspettativa di vita; è stato calcolato infatti che, a parità di condizioni ed esclusi altri fattori, chi corre vive mediamente 4 anni in più rispetto a chi non lo fa.
I contro
Come anticipato sopra, correre è un’attività ad alto impatto; questo significa che chi corre ha il 25% di probabilità in più rispetto a chi cammina di andare incontro ad infortuni. I problemi che si riscontrano più di frequente sono lesioni, infiammazione di muscoli e tendini (soprattutto al tendine d’Achille) e stress fisico.
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E camminare?
Gli effetti positivi della camminata mantenuta ad un ritmo sostenuto sono gli stessi della corsa, con la differenza che si vedono in tempi piu lunghi. Correre per 5 minuti equivale mediamente a camminare 15 minuti, quindi per ottenere gli stessi risultati bisognerebbe camminare per un tempo 3 volte piu lungo di quello impiegato nella corsa. Di contro, il rischio di infortuni in chi cammina è praticamente nullo; ciò significa che il walking potrebbe essere un’ottima soluzione per chi, per esempio, soffre già di problemi articolari, ossei o muscolari.
Quindi è meglio correre o camminare?
Non c’è una risposta univoca a questa domanda; per rispondere bisognerebbe valutare gli obiettivi da raggiungere e lo stato fisico e di salute dell’atleta. In generale si può dire che, come in tutte le cose, il meglio sta nel mezzo: per tenersi in forma sarebbe sufficiente correre 2/3 volte a settimana a ritmo moderato, oppure camminare a ritmo sostenuto, magari un pò in salita per aumentare l’effetto brucia grassi. Certo è che qualsiasi attività fisica deve essere iniziata con moderazione ed aumentata gradualmente, in modo da abituare il nostro fisico al nuovo esercizio; potremmo iniziare con il camminare, alternare progressivamente la camminata con la corsa, ed infine diventare dei veri e propri runner. Sicuramente qualunque cosa decideremo di fare la nostra salute ne gioverà.