Roma smart city, il progetto di Virginia Raggi

Virginia Raggi sta spingendo verso l’innovazione con il progetto Roma Smart City. Nel 2020 Roma è avanzata di 11 posizioni nel Icity rank di Forum Pa, ovvero dal quindicesimo posto al quarto in termini di innovazioni. Ma molto c’è ancora da fare.

Cosa è il piano Roma Smart City?

Il piano Roma smart city. Questo è progetto più importante oggi per il sindaco. Forte dei passi avanti fatti dalla Capitale Raggi ha voluto presentare il piano approvato che contiene 81 progetti finanziati con 200 milioni (alcuni già realizzati, moltissimi ancora da realizzare). Ideati in questi anni dal laboratorio per Roma smart city, istituto nel 2017 con una delibera per fare da raccordo tra amministrazione e cittadini in tema di trasformazione digitale. Con lei a presentare il piano c’era il presidente del laboratorio Leandro Aglieri.

Un progetto molto ambizioso e a volte molto nebbioso. Si intende rendere Roma una vera smart city, una città che utilizza gli strumenti della digitalizzazione e dell’informatica per semplificare la vita dei cittadini. Servizi pubblici digitalizzati, aumentando quindi accessibilità e trasparenza e semplificando i rapporti tra amministrazione e cittadini. La pandemia, per necessità, ha accelerato alcune delle trasformazioni fondamentali.

81 progetti importanti di Smart City

81 progetti, come ha ricordato la sindaca, con ambiti di applicazione come sicurezza, sviluppo economico, partecipazione culturale, trasformazione urbana, turismo, educazione e scuole, sociale, energia, ambiente e mobilità, trasversale. Quattro in particolare sono i progetti sui cui il Campidoglio ha voluto puntare. 

  • Roma Data Platform, una piattaforma in grado di raccogliere, analizzare ed esporre i dati interni ed esterni relativi a Roma Capitale che saranno a disposizione di tutti.
  • Star – acronimo per segnalazione e tracciamento delle anomalie sulle strade di Roma, con l’obiettivo di gestire in maniera più efficace e più efficiente i lavori di sorveglianza e pronto intervento sulle strade della Capitale. Una mappatura delle strade da sistemare con l’obiettivo di ottimizzare le spese e di pianificare gli interventi.
  • Life-Diademe: sensori intelligenti dell’illuminazione stradale per ridurre il consumo energetico del 30 per cento con benefici sull’inquinamento luminoso e su quello atmosferico. Si inizierà con un test al quartiere periferico Eur dove saranno installati mille sensori. 
  • Qr code per la segnaletica turistica: 100 codici davanti ai siti di maggiore interesse storico-artistico della città da scansionare con lo smartphone. Ma potrebbe essere anche implementato un sistema con tag NFC.

Un punto di partenza

Lavorare per trovare soluzioni digitali è già un punto di partenza. La tecnologia da applicare per i romani è tanta e i progetti non mancano. I fondi del Next generation Eu per il 30 per cento dovranno riguardare la trasformazione digitale e non c’è quindi dubbio che nel tempo speriamo, il piano verrà costantemente aggiornato.

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