Il 15 dicembre alle 18 inaugura allo Studio Compagnucci a Roma la mostra fotografica City trips / La Rotonda e dintorni di Roberto Stephenson, a cura di Francesca Perti. L’esposizione prosegue fino al 20 dicembre.
Mucciaccia contemporary è la nuova galleria a Roma
Qual è il soggetto delle opere di Roberto Stephenson?
“Roberto Stephenson, artista italo-haitiano, racchiude in sé molteplici anime, quella dell’esploratore, del viaggiatore e quella del poeta. C’è una realtà nascosta che si rivela attraverso la macchina fotografica, una realtà poetica della scena. L’occhio dell’artista entra nella scena non visto, quasi invisibile, e è proprio allora che il palcoscenico del reale, come lo definisce Stephenson, si offre senza censure e si svela. La serie di fotografie CITY TRIP è quindi l’esito della lunga e intensa ricerca che ha come punto di partenza il desiderio di indagare su temi come la memoria e il ricordo della città. Indagine che viene portata avanti attraverso un uso innovativo della fotografia. Infatti, sovrapposizioni, trasparenze e disposizione casuale dei frammenti, danno vita ad immagini multiple, ad un alleggerimento del caos dove la realtà è mutevole”.
Le fotografie dell’artista
Francesca Perti commenta così il lavoro del creativo. “Il lavoro di Stephenson combina insieme due termini limite: sensibilità di superficie e immersione nel profondo. C’è il piacere del colore e la spontaneità delle libere associazioni. Lo spettatore, assorbito all’interno del centro gravitazionale dell’artista, viene sopraffatto dall’affiorare di una folla di ricordi. Stephenson compone e scompone, aggiunge e sottrae a suo piacimento dall’immagine iniziale, il suo sguardo nomade non si stanca mai di vedere. La sua vista eccellente riesce a penetrare sotto il velo dell’apparenza cercando di restituire “al mondo la poesia che gli appartiene”. Le città moltiplica quindi i punti di vista in una serie di immagini successive e sovrapposte concatenate tra loro che uniscono lo spazio all’oggetto rappresentato. Sembrano enormi cattedrali evanescenti che ci procurano al contempo fremiti di piacere e lontananza, e a noi non resta che farci inorbitare dentro al vortice”.
Roberto Stephenson
Nasce a Roma. Autodidatta, si specializza quindi in fotografia di Architettura, inizia la professione nel 1988 e apre il suo primo studio nel 1990. In quegli anni collabora duqnue con importanti professioni e riviste di settore ed espone, fra le altre, sotto la direzione artistica di Achille Bonito Oliva, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Dopo New-York, Ahmedabad e Londra, si stabilisce nel 2000 in Haiti, paese natale di suo padre. Espone anche due volte alla Biennale di fotografia di Bamako, alla Biennale d’Arte della Havane, alla Triennale di Milano e pubblica quattro libri di fotografia. Nel 2012 il Museo delle Culture di Lugano in Svizzera gli dedica una personale importante con un catalogo edito da Giunti. Le sue opere sono infatti pubblicate su libri di arte e fotografia in America Latina. Vive nella Capitale dal 2021.
Immagine da cartella stampa.