Cuocere il riso nell’acqua bollente secondo il metodo tradizionale, può mettere a rischio la salute di molte persone.
A confermarlo è stata l’OMS (Organizzazione Mondiale per la Salute) e alcuni studi scientifici realizzati da centri di ricerca come la Queen’s University Belfast, la University of North Carolina e tanti altri.
Il responsabile dei danni causati dal consumo del riso è l’arsenico, una sostanza chimica appartenente alla famiglia dei metalloidi classificato dall’Unione Europea come uno dei primi prodotti cancerogeni. I suoi composti vengono infatti utilizzati come insetticidi, erbicidi e pesticidi. All’arsenico vengono attribuite diverse patologie: tumori, disturbi connessi all’apparato digerente, malattie cardiovascolari e del sistema nervoso e diabeti.
L’arsenico è presente nell’acqua, nell’aria, nella terra e viene assimilato inevitabilmente dalle piante al momento della loro crescita. Il riso è uno degli alimenti che contiene più arsenico in quanto la sua pianta, al momento di essere coltivata viene affondata completamente nella terra facendo si che questa assorba fino a 20 volte in più un’elevata quantità di arsenico rispetto agli altri cereali.
Secondo uno studio pubblicato dalla Jama Pediatrics realizzato su un gruppo di bambini e un gruppo di bebè, il primo gruppo conteneva nelle proprie urine una quantità 3 volte superiore di arsenico (9,3 mcg) rispetto ai bebè che non consumavano il riso (2.8 mcg).
Dalle analisi si è potuto riscontrare che il riso basmati contiene una quantità minore di arsenico rispetto agli altri tipi di riso; il riso integrale contiene più quantità di arsenico rispetto al tradizionale riso bianco, dovuto al guscio dei chicchi del riso che trattiene l’arsenico al suo interno; il riso coltivato organicamente, il latte di riso e soprattutto i prodotti industriali elaborati a base di riso sono quelli che contengono una maggiore quantità di arsenico.
Fino ad oggi si credeva che bollendo il riso, gran parte delle sostanze contenute in esso e soprattutto l’arsenico venivano eliminati naturalmente mediante il processo di evaporazione. Tuttavia lo scienziato Andrew Meharg ha dimostrato mediante vari esperimenti e in una recente diretta del programma televisivo britannico Trust Me I’m a doctor che anche se il riso viene cotto nell’acqua bollente, l’arsenico viene trattenuto all’interno dei suoi chicchi e quindi al momento di mangiare il riso, ingeriamo importanti quantità di arsenico.
Ma come fare allora?
Lo scienziato ha scoperto e rivelato un metodo sicuro per ridurre la quantità di arenio che si ingerisce con il riso. Il metodo consiste nel pulire accuratamente il riso e utilizzare 5 parti d’acqua con 5 parti di riso, versando in seguito l’acqua restante. Con questo metodo si riuscirebbe a eliminare fino all’80% di arsenico. Il procedimento da seguire è il seguente:
PULIRE IL RISO
- Lasciare il riso a mollo per 12 ore; in questo modo i chicchi si apriranno e libereranno una grande quantità di arsenico;
- Scolare il riso e sciacquarlo accuratamente con acqua fredda;
METODO DI COTTURA DEL RISO BOLLITO
- Per ogni porzione di riso usare 5 porzioni d’acqua;
- Bollire il riso e una volta che i chicchi sono teneri scolare il riso;
- Servire a tavola.
In questo modo, ha spiegato lo scienziato, avremo eliminato circa l’80% di arsenico dal nostro riso. Infine, ha concluso, non è necessario eliminare il riso dalla nostra alimentazione. Tutti gli alimenti, se consumati in modo eccessivo possono creare dei danni all’organismo e sviluppare patologie. Le persone che consumano un’elevata quantità di riso per esempio, sono quelle che sono più esposte a un rischio di cancro e di altre malattie. Tuttavia, se consumiamo il riso in modo equilibrato e utilizziamo il metodo di cottura sopra indicato non si corre nessun pericolo. Il segreto sta nel metodo di cottura e nella quantità che si assume.