La biblioteca di Cambridge digitalizza e cataloga i manoscritti che contengono ricette per curarsi dalle malattie più diffusi nel Medioevo. Il progetto, realizzato col finanziamento di Wellcome Trust, presenta i rimedi utilizzati e le conoscenze mediche del passato, Inoltre, è finalizzato alla pubblicazione dei materiali e alla conservazione dei testi.
Enogastronomia Medioevale: cosa si mangiava nel medioevo?
Quali sono le ricette per curarsi più curiose tramandate nei manoscritti?
Molti dei manoscritti del XIV e XV secolo sono in inglese medio e includono 8.000 ricette per trattamenti medici. Ci sono anche testi scientifici, alchemici, legali, letterari, liturgici e devozionali che descrivono i disturbi che affliggevano le genti medievali. Quindi le cure erano pensate per attenuare il dolore di gotta, cataratta, altri metodi servivano a conoscere il sesso del nascituro. Per la podraga i guaritori hanno pensato a arrostire un cucciolo di animale farcito con lumache e salvia e usare il grasso fuso e farne una pomata. Per il problema oculare invece è consigliata la cistifellea di una lepre con miele: il composto va messo sull’occhio per tre notti. Frequente poi l’impiego di purghe e ‘pantofole da piccione’.
Le malattie diffuse nel Medioevo
I secoli prossimi al Mille sono caratterizzati da guerre e epidemie che decimavano gli abitanti di borghi e villaggi. Le malattie più devastanti sono la peste e la lebbra e la malaria a cui si aggiungono altre di minore entità e non mortali. Molto diffuse le patologie legate alla cattiva nutrizione, gli eczemi, l’eresipela, idropisia e il fuoco di sant’Antonio associato di solito al consumo di segale.
Curious Cures in Cambridge Libraries
Il progetto biennale e interessa 180 manoscritti medievali provenienti dalla biblioteca dell’università e dal museo Fitzwilliam. Una dozzina sono del college di Cambridge. Alcuni hanno rilegature secolari e vanno restaurati per consentire la migliore conservazione. Wellcome Trust ha messo a disposizione £ 500.000 per l’iniziativa culturale. Saranno prodotte immagini digitali a alta risoluzione, descrizioni dettagliate e trascrizioni full-text. I materiali saranno quindi fruibili online alla biblioteca digitale di Cambridge, aprendo le collezioni ai ricercatori.